AZIONE
DELLO ZINCUM METALLICUM A
BASSA DINAMIZZAZIONE
GLORIA CASADEI E MARIO BARTOLI
Parole
Chiave: Zincum Metallicum,
Alcool Etilico, Acetaldeide
Deidrogenasi, Cofattore Enzimatico,
Ossidazione Etanolo
L’azione
dello Zinco come cofattore di
enzimi quali l’acetaldeide deidrogenasi
e la lattico deidrogenasi è
ben nota ai biochimici. La rivisitazione
di questo concetto, in chiave
strettamente omeopatica e con
un (inedito) supporto matematico
apre interessanti prospettive
ed offre una possibile spiegazione
sull’azione di Zincum Metallicum
a basse dinamizzazioni.
Non intendiamo certo trattare
qui la patologia e la farmacologia
di Zincum Metallicum, intendiamo
invece sviluppare alcune considerazioni
di ordine biochimico. E’ ben
nota agli omeopati l’azione
dello Zincum Metallicum sul
paziente etilista. Ma è interessante
vedere come di tali azioni si
parla anche nei testi tradizionali
di biochimica.
Ad
esempio, a proposito della diffusione
e delle principali azioni metaboliche
dello zinco si trova scritto
(1) “costituente di enzimi,
anidrasi carbonica, carbopeptidasi,
lattico e alcool deidrogenasi,
ecc…insulina cristallizzata”.
E a proposito delle principali
manifestazioni della carenza,
si trova scritto: (2) “aggrava
l’anemia da deficienza di ferro;
ritardo dell’accrescimento,
ipogonadismo nel maschio”. Vogliamo
ora sviluppare alcuni calcoli
su uno di questi aspetti, e
precisamente l’azione dello
zinco come cofattore dell’acetaldeide
deidrogenasi, enzima che interviene
nella ossidazione dell’alcool
etilico. Per inciso, si tratta
dello stesso enzima che è inibito
dal disulfiram (3), farmaco
usato abitualmente come coadiuvante
nel trattamento dell’etilismo
cronico. Sviluppiamo ora alcuni
calcoli per analizzare l’azione
dello zinco diluito e dinamizzato
sull’enzima acetaldeide deidrogenasi
di un paziente in stato di etilismo.
Consideriamo l’assunzione di
5×4 granuli di Zincum 4CH. Dato
che un tubo granuli da quattro
grammi contiene circa 80 granuli,
avremo che il paziente assume
un grammo di Zincum 4CH. Ora
consideriamo che una mole di
zinco contiene 6,023×1023
atomi di zinco, ed equivale
a 65,37 grammi. Una mole di
lattoso pesa 344 grammi ed anch’essa
contiene il numero di Avogadro
N=6,023×1023 molecole.
Per effetto della dinamizzazione,
cioè della diluizione e succussione,
una mole di Zincum 4 CH contiene
6×1023×10-8=6×1015
ioni zinco. I restanti componenti
della mole sono molecole di
lattoso, e quindi esse sono
6×1023-6×1015=5,9×1023.
Approssimiamo a 6×1023,
quindi come se si trattasse
di solo lattoso. Il peso della
mole di Zincum 4CH è pertanto
344 grammi, come la mole del
lattoso. In un tubo granuli
da 4 grammi vi è quindi 344:4=1/86
di mole di lattoso.
Quindi 1/86 di 6×1015,
cioè 7×1013 ioni
zinco ogni tubo granuli. Ma
noi ne abbiamo somministrato
al paziente 20 granuli, cioè
¼. Quindi 7×1013
: 4 = 1,75×1013 ioni
zinco, in numero tale da poter
quindi agire come cofattore
per altrettante molecole di
acetaldeide deidrogenasi, con
conseguente potenziamento dell’ossidazione
dell’alcool etilico da parte
dei meccanismi metabolici del
nostro paziente.
Se invece di Zincum 4CH prescriviamo
al paziente Zincum 5CH, avremo
un totale, sempre per 20 granuli,
di 1,3×1015 ioni
zinco, che saliranno a 1,3×1011
con la prescrizione di Zincum
3CH. Consideriamo ora l’alcool
ingerito dal paziente. Posta
una assunzione di 50 cc di superalcoolico
a 40°, quanto equivale a due
normali bicchieri di whisky,
avremo che questa corrisponde
a 20 cc di alcool anidro. La
densità dell’alcool è 0,8 e
quindi avremo 16 grammi di alcool
puro (4). Cioè 2×1023
molecole di etanolo. Questo
perché il peso molecolare dell’alcool
etilico è di 46 grammi. Quindi
avremo circa un terzo di mole
di alcool puro. Ma ora consideriamo
che ogni molecola di enzima
può catalizzare la trasformazione
da 100 a 1000000 molecole di
substrato per minuto (5). Assumiamo
per l’acetaldeide deidrogenasi
un dato medio, quale 500000
molecole per minuto. Del resto,
occorre valutare che l’assorbimento
dell’alcool (che avviene per
il 5% nella bocca, per il 15%
nello stomaco, per il restante
80% nell’intestino tenue) si
verifica per il 90% entro la
prima ora, in caso di un’unica
assunzione, con eliminazione
totale dell’alcool in sei ore
(6). Il grafico dell’alcoolemia
assume un andamento esponenziale
tendente a zero per un tempo
di sei ore (7). Ora un calcolo
semplice ci dà per sei ore un
totale di 360 minuti. Se noi
moltiplichiamo i 360 minuti
per le 500000 molecole di substrato
(alcool) ossidabili ogni minuto
da una molecola di enzima, avremo
360×500000=18×107.
Moltiplichiamo questo numero,
relativo all’azione di una molecola
di enzima per il tempo di sei
ore, per il numero totale di
molecole di enzima attivate
dai 20 granuli di Zincum 4CH
del nostro esempio, avremo 18×107×1,75×1013=18×1,75×107×1013=31,5×1020=3,15×1021.
Sono tantissime molecole di
alcool, quelle ossidabili sotto
l’azione della acetaldeide deidrogenasi
attivata dallo Zincum 4CH. Paragoniamolo
ora con le 2×1023
molecole di alcool assunte nel
nostro caso. Il rapporto tra
le due quantità ci dà un fattore
0,06×103=1/60, che
è quello che possiamo supporre
rappresenti la capacità ossidativa
dell’alcool da parte del paziente
in condizioni normali, capacità
ossidativi che non è certo uguale
a zero. Se invece abbiamo un
paziente le cui capacità ossidative
dell’etanolo sono ulteriormente
ridotte, sarà sufficiente somministrare
un quantitativo superiore di
granuli di Zincum 4CH, oppure
passare a Zincum 3CH. A puro
titolo di esempio possiamo considerare
che 20 granuli di Zincum 4CH
contengono un numero 100 volte
superiore di ioni zinco rispetto
a 20 granuli di Zincum 5CH.
Concludiamo riportando un consiglio
chiaramente omeopatico contenuto
nel “Regimen Sanitatis” (Regola
Sanitaria Salernitana) (8).
De
Nimia Potatione Vini
Si tibi serotina noceat potatio:
vina
Hora matutina rebibas, et erit
medicina.
Bibliografia
1)
G. Moruzzi, C. A. Rossi,
A. Rabbi, Principi di Chimica
Biologica, VIII edizione, Libreria
Universitaria L. Tinarelli Bologna
1984, pag 7
2)
Ibidem
3)
Goodman & Gilman,
Le basi Farmacologiche della
Terapia, VII edizione, Zanichelli
Bologna 1987, §§ 768-774.
4)
Le Tavole M.A.F.BI.C.
Repertorio di dati, costanti,
formule, tabelle di Matematica,
Astronomia, Fisica, Biologia,
Chimica, I edizione, Zanichelli
Bologna 1989, tavola 11 pag
22.
5)
G. Moruzzi C. A. Rossi
A. Rabbi op. cit. pag 222.
6)
Alessia Veronesi, Epidemiologia
Locale. Corso di Perfezionamento
in Epidemiologia e Metodologie
di Ricerca Applicata in Omeopatia
Clinica presso il For. Com.
Formazione per la Comunicazione,
Consorzio Interuniversitario,
Unità n° 5 pag 38.
7)
Ibidem pag 39.
8)
Regola Sanitaria Salernitana,
Traduzione di Bianca Romagnoli
Gigliotti, Napoleone Editore
Roma 1972, pag 24 :Quando
il vino è troppo-Se una grossa
sbornia notturna t’ha fatto
sentir male, fatti un’altra
bevuta la mattina dopo: ti servirà
da medicina.
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