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Ultime notizie :: TRATTAMENTO OMEOPATICO DELLA POLIPOSI NASALE
Dott. Aldo ERCOLI


Che cosa sono i polipi nasali?
La poliposi nasale è un processo infiammatorio cronico recidivante caratterizzato da edema e iperplasia della mucosa nasale, che tende a superare i limiti anatomici delle celle ossee ed a prolassarsi nelle fosse nasali, fino alla loro completa obliterazione. Il polipo è quindi una estroflessione della mucosa nasale, molle e di colorito biancastro o giallastro, con una superficie spesso umida per secrezione mucosa. Nella poliposi nasale grave, con ostruzione massiccia, la presenza di queste formazioni è in grado di sfiancare le pareti ossee del naso portando a vere e proprie deformazioni del viso. Alla rinoscopia anteriore, un esame semplicissimo alla portata di qualsiasi medico pratico, i polipi si presentano come sacculi attaccati tramite un peduncolo, ai turbinati, per lo più a livello del meato medio.
È vero che hanno una base allergica? No. È un luogo comune quello che vede nell’allergia la causa dei polipi. Nei soggetti con polipi nasali la positività cutanea agli allergeni esogeni non ha una maggiore incidenza rispetto alla popolazione generale. La poliposi è presente in circa l’ 1% della popolazione, nel 7% si associa ad asma allergica, nel 13% ad asma intrinseca, nel 36% è presente intolleranza all’acido acetilsalicilico. I polipi nasali si formano nel paziente che ha una sofferenza nasale di lunga durata che porta ad una peculiare forma di rinite cronica che viene oggi chiamata NARES, ossia rinite non allergica con sindrome eosinofila. Sia la rinite allergica che la NARES hanno in comune la crisi di starnuti e la secrezione nasale mucosa. Ma mentre la prima, ossia la forma allergica vera, è generalmente stagionale, periodica, legata con regolarità a determinati ambienti, la seconda, quella non allergica, presenta crisi rinitiche aperiodiche e ubiquitarie. In entrambe le forme si riscontra, nel secreto nasale, la presenza di eosinofili.
Nella Nares, o rinite poliposa, il prick test è spesso negativo. La poliposi non è quindi causata da una riposta IgE mediata. Tuttavia l’allergia associata alla poliposi ne aggrava il decorso e porta ad un maggior numero di recidive, anche per la ridotta funzione dell’attività mucociliare nelle reazioni allergiche.
Quali sono i sintomi clinici? Quali gli elementi diagnostici fondamentali?
Una rinite con ripetute salve di starnuti e secrezione nasale mucosa, più o meno fluida, precede sempre la comparsa dei polipi. Le crisi hanno carattere ubiquitario e aperiodico, non sono tipicamente stagionali come quelle allergiche. Il paziente avverte di non riuscire a respirare bene con il naso, perché si riduce la pervietà nasale. L’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto, è un segno precoce e caratteristico. Spesso si aggiunge ageusia parziale, ossia perdita della capacità gustativa, mentre permane quella legata alle papille linguali. Una anosmia grave può compromettere l’appetito con ripercussioni sullo stato di nutrizione.
Le complicanze più comuni sono rappresentate da rinosinusiti scatenate da comuni raffreddori. I seni paranasali, ricolmi di polipi, si infettano causando una situazione catarrale cronica.
Su queste basi si instaura un danno tubo-timpanico che, nel corso degli anni, può determinare difetti dell’udito sino alla sordità rinogena. Spesso alla poliposi si aggiunge anche l’asma (malattia asmatico-poliposa). Secondo recenti ricerche l’alterazione anatomopatologica di base sarebbe la medesima nelle due malattie.
I polipi nasali sarebbero l’analogo dell’iperattività bronchiale che si riscontra nell’asma.
Che rapporto c’è tra polipi nasali ed intolleranza all’aspirina?
I pazienti con intolleranza all’ASA presentano poliposi nel 55% dei casi mentre quelli con poliposi presentano una frequenza di asma attorno al 35-40%.
In particolare nei pazienti osservati in allergologia la percentuale sale al 70%. L’ipersensibilità all’aspirina si manifesta con rinite violenta, orticaria, edema cutaneo quando si assume il farmaco. In alcuni casi l’aspirina provoca gravissime crisi asmatiche e persino l’edema della glottide. Quando sono presenti polipi, asma e ipersensibilità all’aspirina si parla di triade aspirinica (ASA trial), ma solo una minoranza di pazienti ha questa triplice combinazione. Più spesso si hanno polipi ed asma, intolleranza all’ASA e asma, oppure infine polipi e intolleranza all’ASA.
Vi sono forme di poliposi nasale su base generica o ereditaria?
La poliposi nasale giovanile deformante recidivante (malattia di Wookes) è probabilmente su base genetica. È dovuta a modificazioni della secrezione nasale con modificazioni della clearance muco-ciliare. Ne conseguono episodi ricorrenti di rinosinusiti, broncopolmoniti e bronchiettasie. Nei bambini l’ostruzione subtotale da parte dei polipi porta ad otiti recidivanti. Negli adolescenti le continue recidive determinano la deformazione della piramide nasale con dislocazione del setto, epistassi, anosmia, broncopolmoniti e bronchiettasie. Negli adulti la broncopneumopatia ostruttiva cronica può portare al cuore polmonare cronico.
Più conosciuta è la Sindrome di Kartagener o sindrome delle ciglia immobili o sindrome da discrasia ciliare. L’anomala struttura dell’epitelio ciliato è associata a situs viscerum in versus, branchiettasie, sinusite cronica e poliposi nasale (nel 25%). A carico del distretto ORL le secrezioni nasali, molto dure e vischiose con alta percentuale di eosinofili, determinano otiti medie e tubotimpaniti, ipoacusia, iposmia o anosmia, cefalea.
La poliposi nasale si associa infine molto spesso ad una severa malattia pediatrica, la fibrosi cistica. Si tratta di una malattia delle ghiandole esocrine su base congenita, con alterata funzione delle ghiandole mucose e sierose, insufficienza pancreatica ed iperconcentrazione elettrolitica nel sudore. Nel 90% dei casi la fibrosi cistica si associa, sin dall’infanzia, alla poliposi nasale. Il secreto particolarmente duro porta ad un ristagno mucoso con alterazione della clearance muco-ciliare. Oltre alle complicanze infettive (Pseudomonas, Stafilococcus etc.) si può arrivare nel distretto ORL, anche alla deformazione della piramide nasale e allo spostamento della parete laterale del naso fino al setto. Frequente il piocele, le mucopiosinusiti e la poliposi antrale e etmoidale anteriore.
Quali sono le complicanze più comuni?
Le complicanze locali della poliposi naso-sinusale non trattata sono a carico dell’orbita dell’occhio (neurite ottica retrobulbare, edema infiammatorio, cellulite orbitaria, ascesso sottoperiostio, ascesso orbitario, tromboflebite del seno cavernoso, mucocele) della struttura endocrina (leptomeningite; pachimeningite; ascesso cerebrale, epidurale, subdurale; tromboflebite del seno longitudinale superiore, tromboflebiti del seno cavernoso) e dell’osso (osteomielite). Nei pazienti immunocompromessi sono più frequenti le infezioni fungine (micosi, aspergillosi).
Quale è la terapia attuale della poliposi nasale?
La malattia tende facilmente a recidivare anche dopo pochi mesi da un intervento chirurgico cosiddetto radicale.
Per questo motivo il fondamento attuale della terapia della poliposi nasale e della rinite che la sostiene è sostanzialmente di tipo farmacologico. Si fa ricorso ad un uso protratto e continuativo di steroidi locali, spray a base di beclometasone dipropionato o più spesso flunisolide. Gli otoiatri preferiscono rimuovere i polipi più grossi, con la minima invasività possibile e sotto buona anestesia locale. Gli allergologi, danno invece la preferenza al trattamento medico, ossia cortisonici sistemici. Il trattamento combinato (polipectomia più cortisonici) è peraltro preferibile dato che la chirurgia prepara la cavità nasale a ricevere la cura a base di steroidi ad uso topico (Mygint). Il ricorso ai trattamenti steroidei sistemici e locali è però quasi sempre sufficiente a invertire spesso in modo spettacolare, il corso della malattia poliposa, rendendo superflua la chirurgia (Dal Bo).

APPROCCIO OMEOPATICO

La poliposi nasale, come ogni altra forma di poliposi, è considerata in omeopatia una manifestazione “sicotica” trattandosi di un affezione a lento accrescimento al pari delle verruche, condilomi, noduli, cisti, fibromi. Il terreno costituzionale dove più facilmente nascono i polipi è soprattutto quello carbonico (Calcarea Carbonica, Barita Carbonica, Natrum Carbonicum). A ciò si aggiungono una o più diatesi. Quella sicotica ha in Thuya, Medorrhinum, Natrum Sulfuricum, Dulcamara, i rimedi che ricorrono con più frequenza in questa affezione. Il miasma psorico è tuttavia quasi sempre presente anche se sovrastato e reso poco evidente da quello sicotico.
Psorinum è un nosode di riniti aperiodiche e ubiquitarie, anche se soprattutto invernali. È quindi particolarmente indicato nella NARES.
Meno frequente viene richiesto il nosode tubercolinico T.K., in quanto più specifico delle riniti allergiche stagionali. Nelle poliposi più gravi(rinosinusiti febbrili purulente, ostruzione totale delle narici per polipi molto voluminosi, distruzione delle ossa nasali con deformazione del viso (ozena etc.) è il nosode luesinico (Luesinum) a prendere il sopravvento. Nella diatesi luesinica i rimedi più richiesti sono Aurum Metallicum. Mercurius, Hepar Sulfur, Kali Bichromicum, Calcarea Fluorica, Nitricum Acidum, Cadmium Sulfuricum. Altri rimedi di fondo nella costituzione fosforica e diatesi tubercolinico-sicotica sono Pulsatilla, Silicea, Sepia, Phosforus, Calcarea Fosforica.
Nelle riacuzie i rimedi più utilizzati sono Sanguinaria Canadensis, Sanguinarina nitrica, Teucrum Marum, Cadmium Sulfuricum, Phosforus e Kali Bichromicum.
Quali sono le aspettative conseguenti il trattamento omeopatico? Nelle poliposi imolto voluminose è più difficile con i rimedi omeopatici, anche se ben scelti, la “restitutio ad integrum” così come si ottiene generalmente con i cortisonici per uso topico e soprattutto per via sistemica. Nei polipi di minor dimensioni i risultati della cura omeopatica sono di gran lunga più brillanti. È soprattutto nelle recidive e nella profilassi di nuove formazioni polipoidi che l’omeopatia trova le sue migliori indicazioni. Ciò perché riesce a modificare il “terreno” del paziente che è predisposto alla produzione di formazioni sicotiche. E grazie al meccanismo PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologico) che si formano i polipi. È su quel particolare terreno soggettivo “geneticamente predisposto” che le esperienze della vita incideranno portando al rimuginio mentale, alle fissazioni, al meteropatismo, ad aggravare con il freddo umido…..
È su queste note musicali che si decifrano i giusti rimedi della serie omeosicotica, e omeosicoticopsorica. Quando poi si arriva all’ozena, alla distruzione delle ossa nasali (carie delle ossa nasali dei vecchi autori) alle conseguenze fisionomiche si entra direttamente nel miasma luesinico. Del resto è proprio quel peculiare modo di “fare malattia” (la deformazione delle ossa sona tipiche della sifilide congenita) che reclama questi rimedi così distruttivi. È come se fosse sifilide, anche se non si tratta, diceva Hanhemann di vera e propria sifilide. L’omeopatia possiede quella meravigliosa marcia in più per interpretare il modo di fare malattia. È ciò particolarmente utile nella profilassi delle recidive, in questa, come in ogni altra malattia cronica. La posologia dei rimedi acuti è, come al solito, in bassa-media diluizione, tre granuli almeno tre volte al giorno per almeno una settimana. I rimedi di fondo vanno utilizzati in monodosi ad alte diluizioni, in scala ascendente, distanziate tra di loro di settimane o anche mesi.
I RIMEDI delle forme acute

1. SANGUINARIA CANADENSIS: grande rimedio di polipi nasali e faringei (Sanguinarina Nitrica, Psorinum, Teucrum Marum). La rinorrea acquosa, si alterna con rinite secca; è accompagnata da tosse secca specialmente mattutina e dal caratteristico rossore delle guance. In alcuni casi è presente anche epistassi, più spesso cefalea periodica. Si associa anche ad asma bronchiale che è sempre peggiorata dal freddo e dagli odori molto forti. Nelle riacuzie si utilizza alla 7 CH, tre granuli ogni otto ore per sette giorni. È anche utile come rimedio di fondo quando sono presenti l’arrossamento circoscritto alle gote e la tosse notturna migliorata stando seduta sul letto e con l’emissione di gas (eruttazioni). In questi casi sono utili le monodose dalle 200 CH alle 10.000 CH.
2. SANGUINARINA NITRICA: piccolo rimedio di poliposi più indicato quando è presente epistasi ma soprattutto una spiccata allergia (alti valori ematici di IqG). Frequenti le rinosinusiti stagionali. Si associa bene a rimedi di fondo di diatesi tubercolinica (Phosphorus, Silicea, Calcarea Fosforica etc.). Stessa posologia del precedente.
3. TEUCRUM MARUM: altro piccolo rimedio ad azione locale da utilizzare in ogni forma di poliposi (nasale, laringea, rettale) anche ostruttiva (forme più gravi). L’unica peculiarità è costituita da prurito nelle narici. Posologia: 5 CH, tre granuli tre volte al giorno per sette-dieci giorni.
4. PHOSFORUS: utile nella tipologia sensibile (soggetto nervoso, esaltato, ipersensibile, ansietà al crepuscolo, freddoloso, magro, longilineo) specie in coloro che hanno tendenza all’epistasi (sangue rosso chiaro).
5. KALI BICHROMICUM: stati catarrali acuti o cronici, con perdita dell’odorato e naso chiuso durante la notte per presenza di muco viscido. Dolore alla radice del naso per sinusite mascellare. Secrezione nasale mucopurulenta di colore giallo-verdastro, caratteristicamente filamentosa tipo “gomma americana”. Anche ozena fetida o muco insanguinato. È sempre aggravato dal freddo umido.
6. CADMIUM SULFURICUM: rinosinusiti catarrali croniche sostenute da formazioni polipoidi che portano ad una lenta e progressiva distruzione delle ossa. Ulcerazione della mucosa dei seni paranasali con dolore nelle ossa nasali. Disgeusia,starnuti, rinite muco purulenta, talora con striature ematiche.
7. HEPAR SULFUR: è molto utile in monodosi ascendenti ad alta diluizione (15 CH, 30 CH, 200 CH, 1.000 CH, 10.000 CH) anche a distanza di pochi giorni nelle riacuzie sinusitiche sostenute da poliposi nasale. “Verruche, porri, fichi, scariche sicotiche croniche, con pus offensivo di odore di formaggio guasto (Kali Bichromicum, Lachesis, Mercurius Corrosivus) ed anche ulcerazioni della mucosa” (Kent).
8. MERCURIUS SOLUBILIS E MERCURIUS CORROSIVUS: sono i più indicati rimedi “sifilitici” nella forma di poliposi ostruttiva più devastante per l’interessamento dell’ossa nasali e la deformazione del viso. I disturbi nasali sono molteplici: “scarica nasale densa, giallastra, fetida, sanguinolenta” (Mercurius Solubilis) oppure “bruciore intenso delle narici con aridità, epistassi, dolori a carico delle ossa nasali e facciali che danno la sensazione di essere pressati” (Mercurius Corrosivus). Basse-medie diluizioni se presenti solo sintomi locali; alte od altissime diluizioni se simillimum o rimedio di fondo. Tipologicamente il soggetto Mercurio sta sempre male con gli estremi della temperatura (effetto termometro), può essere un po’ ritardato o all’opposto molto rapido nel capire e nell’agire, anche se, a scuola, va sempre male in matematica. È sempre aggravato di notte, con dolori ossei e talora tosse secca. Durante le forme febbrili presenta dei sudori abbondanti, vischiosi, soprattutto notturni che non migliorano il paziente.

I RIMEDI DI FONDO

RIMEDI OMEOSICOTICI: Thuya, Calcarea Carbonica, Medorrhinum, Barita Carbonica, Natrum Sulfuricum, Natrum carbonicum, Graphytes, Dulcamara.
CALCAREA CARBONICA: “ha guarito polipi nasali, che il paziente poi emette, spesso soffiandosi il naso, come materia gelatinosa parecchio tempo dopo aver preso il rimedio. Il processo operativo va lasciato a coloro che non sanno nulla di omeopatia” (Kent). Catarro cronico nasale in un paziente che accusa un raffreddore dopo l’altro. “un altro sintomo importante è l’accrescimento dei polipi (naso, orecchie, vagina, vescica, utero e ovunque)” (Kent). Il capo suda profusamente durante il sonno bagnando il cuscino (Silicea, Sanicula).
THUYA: agisce bene nelle persone che ingrassano al bacino, trattengono liquidi (idrolipopessiche), hanno strane fissazioni mentali, atteggiamento guardingo e sospettoso, cute malsana con sudore dolciastro. Verruche, porri, cisti, noduli, polipi, condilomi e ogni altra proliferazione cutanea benigna. Cattivi effetti di vaccinazione (Silicea, Antimonium Tartaricum). Malattie croniche che ritornano ogni anno. Catarro cronico, muco spesso, di colore verde, con formazioni crostose (Kali Bichromicum).
MEDORRHINUM: l’anosmia con secrezione nasale biancastra o giallastra in gran quantità che perdura per molto tempo è una caratteristica del rimedio, leader e nosode della sicosi. Cattivi effetti di gonorrea soppressa. Agitato di giorno, allegro di notte; frettoloso, indaffarato, migliorato al mare e con il tempo umido; desiderio di bevande alcoliche; intensa agitazione nelle gambe, nei piedi e nelle mani, con associato bruciore; aggrava pensando ai propri mali. Il bambino è generalmente grasso, dorme sulla pancia (decubito prono), migliorato al mare e di notte, peggiorato di giorno ed in montagna.
BARITA CARBONICA: bambino con ritardo psicomotorio, aggravato dal freddo, con adenotonsilliti ripetute e linfoghiandole tributarie perennemente aumentate di volume. A scuola è l’ultimo della classe, va male specialmente in matematica ma un po’ in ogni materia perché ha una cattiva memoria.
NATRUM SULFURICUM: pazienti grassi che trattengono liquidi, idrolipopessici, facilmente depressi, sensibili al freddo e all’umidità. Catarro nasale giallo verdastro, con frequenti starnuti durante la giornata, talora epistassi. Naso secco e bruciante, ostruito di muco di notte.
NATRUM CARBONICUM: all’inizio vi è una secrezione nasale liquida di lieve durata cui segue muco denso, giallastro, tenace. Nelle narici si trovano formazioni crostose o ulcerazioni, o il catarro diviene fetido.
GRAPHYTES: bambino grasso, molle, freddoloso, impressionabile, indeciso. Cute malsana, ispessita, facilmente fissurata. È un rimedio molto utile nel catarro nasale cronico (narici escoriate, dolenti, ricoperte di croste) e talora anche nella poliposi nasale. È molto sensibile alle correnti d’aria.
DULCAMARA: riacutizzazioni rinosinusitiche da freddo umido, specie in periodo autunnale-invernale. Vi è dolore alle ossa nasali; starnuti, la corizza più fluida in casa e al caldo, diviene più secca all’aria aperta e in camera fredda.

I RIMEDI OMEOLUESINICI
Di Kali Bichromicum, Hepar Sulfur, Mercurius Solubilis e Corrosivus, Cadmium Sulfuricum, abbiamo gia parlato nei rimedi “acuti”.
A questi vanno aggiunti Calacarea Fluorica, Aurum Metallicum ed il nosode Luesinum.
Calcarea Fluorica. Per il Kent è somigliante a Silicea nella suppurazione. È utile nella tipologia sensibile in ogni forma di rinosinusite purulenta catarrale anche con poliposi nasale.
Aurum Metallicum. È il rimedio leader nell’ozena e in tutte le forme suppurative dei seni mascellari che provocano lesioni alle ossa nasali e del palato. La secrezione nasale ha un odore molto fetido, spesso coesiste otorrea. I dolori ossei a carico dei seni paranasali e delle ossa nasali, sono più intensi di notte.
Luesinum. Va sempre associato ai rimedi omeoluesinici specie quando vi sono stati miglioramenti parziali. Il naso è molto arido ed ostruito di notte mentre di giorno sono presenti delle scariche nasali giallo-verdastre di odore fetido. Le ulcerazioni delle mucose, l’ozena sifilitico e la “carie distruttiva delle ossa nasali” (Kent) completano il quadro clinico. Si associa bene a Aurum Metallicum, Mercurius, Hepar Sulfur, Calcarea Fluorica, Barita Carbonica (sicotico-luesinico) etc.

ALCUNI RIMEDI TUBERCOLINICI
Calcarea Fosforica, Pulsatilla, Sepia e Silicea, vengono utilizzati nella cura della poliposi nasale solo quando rappresentano il vero simillimum.
Calcarea Fosforica “è utile nel catarro cronico del naso quando i sintomi generali coincidono. Polipi nasali. Corizza fluente in camera fredda, migliorata in camera calda” (Kent)
Pulsatilla. La secrezione mucopurulenta di colore giallo verdastro, specie durante la mattina, migliorata all’aria aperta e la perdita soprattutto dell’odorato (anosmia) ma anche parzialmente del gusto, sono le caratteristiche essenziali del rimedio. A ciò si può aggiungere una “scarica nasale acquosa con molti starnuti che insorge nelle ore serali” (Kent). Tipologicamente Pulsatilla è dolce, remissivo, timido, bisognevole di coccole e tenerezze. Le affezioni rinosinusitiche e le poliposi nasali sono aggravate dal caldo e migliorate dal freddo.
Sepia. Utile nella tipologia sensibile (ragazza triste e solitaria, apatica ed indifferente anche nei confronti dei propri cari, tendenza alla melanodermia, astenica, dimagrita, ipotesa). A livello ORL vi è perdita dell’odorato, presenza di croste giallo-verdi nel naso, rinite per lo più secca con scarsa secrezione talora sanguinolenta.
Silicea. Tipologicamente con scarse difese immunitarie; sempre ammalata a carico delle prime vie respiratorie; freddolosa; dimagrita; demineralizzata; molto indebolita; con sudori irritanti a carico delle mani e soprattutto dei piedi. Stipsi con “feci ad altalena” (Thuya); tendenza alle suppurazioni croniche; ossessioni e fobie per gli oggetti appuntiti; è agitata e rimugina continuamente. Dal punto di vista ORL presenta rinofaringiti a ripetizione al minimo freddo o alla minima corrente d’aria. Accumulo di “croste” dure nel naso, perdita del gusto e dell’odorato, epistassi, flogosi dei turbinati, talora anche ozena (Mercurius, Hepar Sulfur). Può essere veramente importante nella fibrosi cistica con poliposi nasale. I sudori alle mani ed ai piedi, la stipsi con difficoltà digestive, le flogosi a carico dell’apparato respiratorio con catarro tenace, sono tutti elementi propri della fibrosi cistica.
Psorinum. È un rimedio importante nella Nares, affezione da cui nasconpo poi i polipi nasali. È dunque ipotizzabile che sotto il miasma sicotico, più evidente, vi sia quello psorico. Si tratta spesso di un bambino dimagrito, debole, freddoloso, con episodi di eczema o ozena che si protraggono a lungo. La corizza cronica, particolarmente fetida, è aggravata dal freddo e più intensa d’inverno, ma è praticamente presente tutto l’anno.
Lycopodium. L’ostruzione nasale che costringe il bambino a dormire con la bocca aperta può anche essere dovuta ai polipi nasali che ostruiscono le narici. Il dimagrimento che procede dall’alto verso il basso, il peggioramento dei sintomi dalle 16 alle 20 e il suo peculiare carattere (autoritario, collerico, velleitario anche se non crede in se stesso) fanno di Lycopodium un rimedio quasi inconfondibile.

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