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notizie :: TRATTAMENTO OMEOPATICO DELLA POLIPOSI NASALE
Dott. Aldo ERCOLI
Che cosa sono i polipi nasali?
La poliposi nasale è un processo
infiammatorio cronico recidivante
caratterizzato da edema e iperplasia
della mucosa nasale, che tende a superare
i limiti anatomici delle celle ossee
ed a prolassarsi nelle fosse nasali,
fino alla loro completa obliterazione.
Il polipo è quindi una estroflessione
della mucosa nasale, molle e di colorito
biancastro o giallastro, con una superficie
spesso umida per secrezione mucosa.
Nella poliposi nasale grave, con ostruzione
massiccia, la presenza di queste formazioni
è in grado di sfiancare le
pareti ossee del naso portando a vere
e proprie deformazioni del viso. Alla
rinoscopia anteriore, un esame semplicissimo
alla portata di qualsiasi medico pratico,
i polipi si presentano come sacculi
attaccati tramite un peduncolo, ai
turbinati, per lo più a livello
del meato medio.
È vero che hanno una base allergica?
No. È un luogo comune quello
che vede nell’allergia la causa
dei polipi. Nei soggetti con polipi
nasali la positività cutanea
agli allergeni esogeni non ha una
maggiore incidenza rispetto alla popolazione
generale. La poliposi è presente
in circa l’ 1% della popolazione,
nel 7% si associa ad asma allergica,
nel 13% ad asma intrinseca, nel 36%
è presente intolleranza all’acido
acetilsalicilico. I polipi nasali
si formano nel paziente che ha una
sofferenza nasale di lunga durata
che porta ad una peculiare forma di
rinite cronica che viene oggi chiamata
NARES, ossia rinite non allergica
con sindrome eosinofila. Sia la rinite
allergica che la NARES hanno in comune
la crisi di starnuti e la secrezione
nasale mucosa. Ma mentre la prima,
ossia la forma allergica vera, è
generalmente stagionale, periodica,
legata con regolarità a determinati
ambienti, la seconda, quella non allergica,
presenta crisi rinitiche aperiodiche
e ubiquitarie. In entrambe le forme
si riscontra, nel secreto nasale,
la presenza di eosinofili.
Nella Nares, o rinite poliposa, il
prick test è spesso negativo.
La poliposi non è quindi causata
da una riposta IgE mediata. Tuttavia
l’allergia associata alla poliposi
ne aggrava il decorso e porta ad un
maggior numero di recidive, anche
per la ridotta funzione dell’attività
mucociliare nelle reazioni allergiche.
Quali sono i sintomi clinici? Quali
gli elementi diagnostici fondamentali?
Una rinite con ripetute salve di starnuti
e secrezione nasale mucosa, più
o meno fluida, precede sempre la comparsa
dei polipi. Le crisi hanno carattere
ubiquitario e aperiodico, non sono
tipicamente stagionali come quelle
allergiche. Il paziente avverte di
non riuscire a respirare bene con
il naso, perché si riduce la
pervietà nasale. L’anosmia,
ossia la perdita dell’olfatto,
è un segno precoce e caratteristico.
Spesso si aggiunge ageusia parziale,
ossia perdita della capacità
gustativa, mentre permane quella legata
alle papille linguali. Una anosmia
grave può compromettere l’appetito
con ripercussioni sullo stato di nutrizione.
Le complicanze più comuni sono
rappresentate da rinosinusiti scatenate
da comuni raffreddori. I seni paranasali,
ricolmi di polipi, si infettano causando
una situazione catarrale cronica.
Su queste basi si instaura un danno
tubo-timpanico che, nel corso degli
anni, può determinare difetti
dell’udito sino alla sordità
rinogena. Spesso alla poliposi si
aggiunge anche l’asma (malattia
asmatico-poliposa). Secondo recenti
ricerche l’alterazione anatomopatologica
di base sarebbe la medesima nelle
due malattie.
I polipi nasali sarebbero l’analogo
dell’iperattività bronchiale
che si riscontra nell’asma.
Che rapporto c’è tra
polipi nasali ed intolleranza all’aspirina?
I pazienti con intolleranza all’ASA
presentano poliposi nel 55% dei casi
mentre quelli con poliposi presentano
una frequenza di asma attorno al 35-40%.
In particolare nei pazienti osservati
in allergologia la percentuale sale
al 70%. L’ipersensibilità
all’aspirina si manifesta con
rinite violenta, orticaria, edema
cutaneo quando si assume il farmaco.
In alcuni casi l’aspirina provoca
gravissime crisi asmatiche e persino
l’edema della glottide. Quando
sono presenti polipi, asma e ipersensibilità
all’aspirina si parla di triade
aspirinica (ASA trial), ma solo una
minoranza di pazienti ha questa triplice
combinazione. Più spesso si
hanno polipi ed asma, intolleranza
all’ASA e asma, oppure infine
polipi e intolleranza all’ASA.
Vi sono forme di poliposi nasale su
base generica o ereditaria?
La poliposi nasale giovanile deformante
recidivante (malattia di Wookes) è
probabilmente su base genetica. È
dovuta a modificazioni della secrezione
nasale con modificazioni della clearance
muco-ciliare. Ne conseguono episodi
ricorrenti di rinosinusiti, broncopolmoniti
e bronchiettasie. Nei bambini l’ostruzione
subtotale da parte dei polipi porta
ad otiti recidivanti. Negli adolescenti
le continue recidive determinano la
deformazione della piramide nasale
con dislocazione del setto, epistassi,
anosmia, broncopolmoniti e bronchiettasie.
Negli adulti la broncopneumopatia
ostruttiva cronica può portare
al cuore polmonare cronico.
Più conosciuta è la
Sindrome di Kartagener o sindrome
delle ciglia immobili o sindrome da
discrasia ciliare. L’anomala
struttura dell’epitelio ciliato
è associata a situs viscerum
in versus, branchiettasie, sinusite
cronica e poliposi nasale (nel 25%).
A carico del distretto ORL le secrezioni
nasali, molto dure e vischiose con
alta percentuale di eosinofili, determinano
otiti medie e tubotimpaniti, ipoacusia,
iposmia o anosmia, cefalea.
La poliposi nasale si associa infine
molto spesso ad una severa malattia
pediatrica, la fibrosi cistica. Si
tratta di una malattia delle ghiandole
esocrine su base congenita, con alterata
funzione delle ghiandole mucose e
sierose, insufficienza pancreatica
ed iperconcentrazione elettrolitica
nel sudore. Nel 90% dei casi la fibrosi
cistica si associa, sin dall’infanzia,
alla poliposi nasale. Il secreto particolarmente
duro porta ad un ristagno mucoso con
alterazione della clearance muco-ciliare.
Oltre alle complicanze infettive (Pseudomonas,
Stafilococcus etc.) si può
arrivare nel distretto ORL, anche
alla deformazione della piramide nasale
e allo spostamento della parete laterale
del naso fino al setto. Frequente
il piocele, le mucopiosinusiti e la
poliposi antrale e etmoidale anteriore.
Quali sono le complicanze più
comuni?
Le complicanze locali della poliposi
naso-sinusale non trattata sono a
carico dell’orbita dell’occhio
(neurite ottica retrobulbare, edema
infiammatorio, cellulite orbitaria,
ascesso sottoperiostio, ascesso orbitario,
tromboflebite del seno cavernoso,
mucocele) della struttura endocrina
(leptomeningite; pachimeningite; ascesso
cerebrale, epidurale, subdurale; tromboflebite
del seno longitudinale superiore,
tromboflebiti del seno cavernoso)
e dell’osso (osteomielite).
Nei pazienti immunocompromessi sono
più frequenti le infezioni
fungine (micosi, aspergillosi).
Quale è la terapia attuale
della poliposi nasale?
La malattia tende facilmente a recidivare
anche dopo pochi mesi da un intervento
chirurgico cosiddetto radicale.
Per questo motivo il fondamento attuale
della terapia della poliposi nasale
e della rinite che la sostiene è
sostanzialmente di tipo farmacologico.
Si fa ricorso ad un uso protratto
e continuativo di steroidi locali,
spray a base di beclometasone dipropionato
o più spesso flunisolide. Gli
otoiatri preferiscono rimuovere i
polipi più grossi, con la minima
invasività possibile e sotto
buona anestesia locale. Gli allergologi,
danno invece la preferenza al trattamento
medico, ossia cortisonici sistemici.
Il trattamento combinato (polipectomia
più cortisonici) è peraltro
preferibile dato che la chirurgia
prepara la cavità nasale a
ricevere la cura a base di steroidi
ad uso topico (Mygint). Il ricorso
ai trattamenti steroidei sistemici
e locali è però quasi
sempre sufficiente a invertire spesso
in modo spettacolare, il corso della
malattia poliposa, rendendo superflua
la chirurgia (Dal Bo).
APPROCCIO OMEOPATICO
La poliposi nasale, come ogni altra
forma di poliposi, è considerata
in omeopatia una manifestazione “sicotica”
trattandosi di un affezione a lento
accrescimento al pari delle verruche,
condilomi, noduli, cisti, fibromi.
Il terreno costituzionale dove più
facilmente nascono i polipi è
soprattutto quello carbonico (Calcarea
Carbonica, Barita Carbonica, Natrum
Carbonicum). A ciò si aggiungono
una o più diatesi. Quella sicotica
ha in Thuya, Medorrhinum, Natrum Sulfuricum,
Dulcamara, i rimedi che ricorrono
con più frequenza in questa
affezione. Il miasma psorico è
tuttavia quasi sempre presente anche
se sovrastato e reso poco evidente
da quello sicotico.
Psorinum è un nosode di riniti
aperiodiche e ubiquitarie, anche se
soprattutto invernali. È quindi
particolarmente indicato nella NARES.
Meno frequente viene richiesto il
nosode tubercolinico T.K., in quanto
più specifico delle riniti
allergiche stagionali. Nelle poliposi
più gravi(rinosinusiti febbrili
purulente, ostruzione totale delle
narici per polipi molto voluminosi,
distruzione delle ossa nasali con
deformazione del viso (ozena etc.)
è il nosode luesinico (Luesinum)
a prendere il sopravvento. Nella diatesi
luesinica i rimedi più richiesti
sono Aurum Metallicum. Mercurius,
Hepar Sulfur, Kali Bichromicum, Calcarea
Fluorica, Nitricum Acidum, Cadmium
Sulfuricum. Altri rimedi di fondo
nella costituzione fosforica e diatesi
tubercolinico-sicotica sono Pulsatilla,
Silicea, Sepia, Phosforus, Calcarea
Fosforica.
Nelle riacuzie i rimedi più
utilizzati sono Sanguinaria Canadensis,
Sanguinarina nitrica, Teucrum Marum,
Cadmium Sulfuricum, Phosforus e Kali
Bichromicum.
Quali sono le aspettative conseguenti
il trattamento omeopatico? Nelle poliposi
imolto voluminose è più
difficile con i rimedi omeopatici,
anche se ben scelti, la “restitutio
ad integrum” così come
si ottiene generalmente con i cortisonici
per uso topico e soprattutto per via
sistemica. Nei polipi di minor dimensioni
i risultati della cura omeopatica
sono di gran lunga più brillanti.
È soprattutto nelle recidive
e nella profilassi di nuove formazioni
polipoidi che l’omeopatia trova
le sue migliori indicazioni. Ciò
perché riesce a modificare
il “terreno” del paziente
che è predisposto alla produzione
di formazioni sicotiche. E grazie
al meccanismo PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologico)
che si formano i polipi. È
su quel particolare terreno soggettivo
“geneticamente predisposto”
che le esperienze della vita incideranno
portando al rimuginio mentale, alle
fissazioni, al meteropatismo, ad aggravare
con il freddo umido…..
È su queste note musicali che
si decifrano i giusti rimedi della
serie omeosicotica, e omeosicoticopsorica.
Quando poi si arriva all’ozena,
alla distruzione delle ossa nasali
(carie delle ossa nasali dei vecchi
autori) alle conseguenze fisionomiche
si entra direttamente nel miasma luesinico.
Del resto è proprio quel peculiare
modo di “fare malattia”
(la deformazione delle ossa sona tipiche
della sifilide congenita) che reclama
questi rimedi così distruttivi.
È come se fosse sifilide, anche
se non si tratta, diceva Hanhemann
di vera e propria sifilide. L’omeopatia
possiede quella meravigliosa marcia
in più per interpretare il
modo di fare malattia. È ciò
particolarmente utile nella profilassi
delle recidive, in questa, come in
ogni altra malattia cronica. La posologia
dei rimedi acuti è, come al
solito, in bassa-media diluizione,
tre granuli almeno tre volte al giorno
per almeno una settimana. I rimedi
di fondo vanno utilizzati in monodosi
ad alte diluizioni, in scala ascendente,
distanziate tra di loro di settimane
o anche mesi.
I RIMEDI delle forme acute
1. SANGUINARIA CANADENSIS: grande
rimedio di polipi nasali e faringei
(Sanguinarina Nitrica, Psorinum, Teucrum
Marum). La rinorrea acquosa, si alterna
con rinite secca; è accompagnata
da tosse secca specialmente mattutina
e dal caratteristico rossore delle
guance. In alcuni casi è presente
anche epistassi, più spesso
cefalea periodica. Si associa anche
ad asma bronchiale che è sempre
peggiorata dal freddo e dagli odori
molto forti. Nelle riacuzie si utilizza
alla 7 CH, tre granuli ogni otto ore
per sette giorni. È anche utile
come rimedio di fondo quando sono
presenti l’arrossamento circoscritto
alle gote e la tosse notturna migliorata
stando seduta sul letto e con l’emissione
di gas (eruttazioni). In questi casi
sono utili le monodose dalle 200 CH
alle 10.000 CH.
2. SANGUINARINA NITRICA: piccolo rimedio
di poliposi più indicato quando
è presente epistasi ma soprattutto
una spiccata allergia (alti valori
ematici di IqG). Frequenti le rinosinusiti
stagionali. Si associa bene a rimedi
di fondo di diatesi tubercolinica
(Phosphorus, Silicea, Calcarea Fosforica
etc.). Stessa posologia del precedente.
3. TEUCRUM MARUM: altro piccolo rimedio
ad azione locale da utilizzare in
ogni forma di poliposi (nasale, laringea,
rettale) anche ostruttiva (forme più
gravi). L’unica peculiarità
è costituita da prurito nelle
narici. Posologia: 5 CH, tre granuli
tre volte al giorno per sette-dieci
giorni.
4. PHOSFORUS: utile nella tipologia
sensibile (soggetto nervoso, esaltato,
ipersensibile, ansietà al crepuscolo,
freddoloso, magro, longilineo) specie
in coloro che hanno tendenza all’epistasi
(sangue rosso chiaro).
5. KALI BICHROMICUM: stati catarrali
acuti o cronici, con perdita dell’odorato
e naso chiuso durante la notte per
presenza di muco viscido. Dolore alla
radice del naso per sinusite mascellare.
Secrezione nasale mucopurulenta di
colore giallo-verdastro, caratteristicamente
filamentosa tipo “gomma americana”.
Anche ozena fetida o muco insanguinato.
È sempre aggravato dal freddo
umido.
6. CADMIUM SULFURICUM: rinosinusiti
catarrali croniche sostenute da formazioni
polipoidi che portano ad una lenta
e progressiva distruzione delle ossa.
Ulcerazione della mucosa dei seni
paranasali con dolore nelle ossa nasali.
Disgeusia,starnuti, rinite muco purulenta,
talora con striature ematiche.
7. HEPAR SULFUR: è molto utile
in monodosi ascendenti ad alta diluizione
(15 CH, 30 CH, 200 CH, 1.000 CH, 10.000
CH) anche a distanza di pochi giorni
nelle riacuzie sinusitiche sostenute
da poliposi nasale. “Verruche,
porri, fichi, scariche sicotiche croniche,
con pus offensivo di odore di formaggio
guasto (Kali Bichromicum, Lachesis,
Mercurius Corrosivus) ed anche ulcerazioni
della mucosa” (Kent).
8. MERCURIUS SOLUBILIS E MERCURIUS
CORROSIVUS: sono i più indicati
rimedi “sifilitici” nella
forma di poliposi ostruttiva più
devastante per l’interessamento
dell’ossa nasali e la deformazione
del viso. I disturbi nasali sono molteplici:
“scarica nasale densa, giallastra,
fetida, sanguinolenta” (Mercurius
Solubilis) oppure “bruciore
intenso delle narici con aridità,
epistassi, dolori a carico delle ossa
nasali e facciali che danno la sensazione
di essere pressati” (Mercurius
Corrosivus). Basse-medie diluizioni
se presenti solo sintomi locali; alte
od altissime diluizioni se simillimum
o rimedio di fondo. Tipologicamente
il soggetto Mercurio sta sempre male
con gli estremi della temperatura
(effetto termometro), può essere
un po’ ritardato o all’opposto
molto rapido nel capire e nell’agire,
anche se, a scuola, va sempre male
in matematica. È sempre aggravato
di notte, con dolori ossei e talora
tosse secca. Durante le forme febbrili
presenta dei sudori abbondanti, vischiosi,
soprattutto notturni che non migliorano
il paziente.
I RIMEDI DI FONDO
RIMEDI OMEOSICOTICI: Thuya, Calcarea
Carbonica, Medorrhinum, Barita Carbonica,
Natrum Sulfuricum, Natrum carbonicum,
Graphytes, Dulcamara.
CALCAREA CARBONICA: “ha guarito
polipi nasali, che il paziente poi
emette, spesso soffiandosi il naso,
come materia gelatinosa parecchio
tempo dopo aver preso il rimedio.
Il processo operativo va lasciato
a coloro che non sanno nulla di omeopatia”
(Kent). Catarro cronico nasale in
un paziente che accusa un raffreddore
dopo l’altro. “un altro
sintomo importante è l’accrescimento
dei polipi (naso, orecchie, vagina,
vescica, utero e ovunque)” (Kent).
Il capo suda profusamente durante
il sonno bagnando il cuscino (Silicea,
Sanicula).
THUYA: agisce bene nelle persone che
ingrassano al bacino, trattengono
liquidi (idrolipopessiche), hanno
strane fissazioni mentali, atteggiamento
guardingo e sospettoso, cute malsana
con sudore dolciastro. Verruche, porri,
cisti, noduli, polipi, condilomi e
ogni altra proliferazione cutanea
benigna. Cattivi effetti di vaccinazione
(Silicea, Antimonium Tartaricum).
Malattie croniche che ritornano ogni
anno. Catarro cronico, muco spesso,
di colore verde, con formazioni crostose
(Kali Bichromicum).
MEDORRHINUM: l’anosmia con secrezione
nasale biancastra o giallastra in
gran quantità che perdura per
molto tempo è una caratteristica
del rimedio, leader e nosode della
sicosi. Cattivi effetti di gonorrea
soppressa. Agitato di giorno, allegro
di notte; frettoloso, indaffarato,
migliorato al mare e con il tempo
umido; desiderio di bevande alcoliche;
intensa agitazione nelle gambe, nei
piedi e nelle mani, con associato
bruciore; aggrava pensando ai propri
mali. Il bambino è generalmente
grasso, dorme sulla pancia (decubito
prono), migliorato al mare e di notte,
peggiorato di giorno ed in montagna.
BARITA CARBONICA: bambino con ritardo
psicomotorio, aggravato dal freddo,
con adenotonsilliti ripetute e linfoghiandole
tributarie perennemente aumentate
di volume. A scuola è l’ultimo
della classe, va male specialmente
in matematica ma un po’ in ogni
materia perché ha una cattiva
memoria.
NATRUM SULFURICUM: pazienti grassi
che trattengono liquidi, idrolipopessici,
facilmente depressi, sensibili al
freddo e all’umidità.
Catarro nasale giallo verdastro, con
frequenti starnuti durante la giornata,
talora epistassi. Naso secco e bruciante,
ostruito di muco di notte.
NATRUM CARBONICUM: all’inizio
vi è una secrezione nasale
liquida di lieve durata cui segue
muco denso, giallastro, tenace. Nelle
narici si trovano formazioni crostose
o ulcerazioni, o il catarro diviene
fetido.
GRAPHYTES: bambino grasso, molle,
freddoloso, impressionabile, indeciso.
Cute malsana, ispessita, facilmente
fissurata. È un rimedio molto
utile nel catarro nasale cronico (narici
escoriate, dolenti, ricoperte di croste)
e talora anche nella poliposi nasale.
È molto sensibile alle correnti
d’aria.
DULCAMARA: riacutizzazioni rinosinusitiche
da freddo umido, specie in periodo
autunnale-invernale. Vi è dolore
alle ossa nasali; starnuti, la corizza
più fluida in casa e al caldo,
diviene più secca all’aria
aperta e in camera fredda.
I RIMEDI OMEOLUESINICI
Di Kali Bichromicum, Hepar Sulfur,
Mercurius Solubilis e Corrosivus,
Cadmium Sulfuricum, abbiamo gia parlato
nei rimedi “acuti”.
A questi vanno aggiunti Calacarea
Fluorica, Aurum Metallicum ed il nosode
Luesinum.
Calcarea Fluorica. Per il Kent è
somigliante a Silicea nella suppurazione.
È utile nella tipologia sensibile
in ogni forma di rinosinusite purulenta
catarrale anche con poliposi nasale.
Aurum Metallicum. È il rimedio
leader nell’ozena e in tutte
le forme suppurative dei seni mascellari
che provocano lesioni alle ossa nasali
e del palato. La secrezione nasale
ha un odore molto fetido, spesso coesiste
otorrea. I dolori ossei a carico dei
seni paranasali e delle ossa nasali,
sono più intensi di notte.
Luesinum. Va sempre associato ai rimedi
omeoluesinici specie quando vi sono
stati miglioramenti parziali. Il naso
è molto arido ed ostruito di
notte mentre di giorno sono presenti
delle scariche nasali giallo-verdastre
di odore fetido. Le ulcerazioni delle
mucose, l’ozena sifilitico e
la “carie distruttiva delle
ossa nasali” (Kent) completano
il quadro clinico. Si associa bene
a Aurum Metallicum, Mercurius, Hepar
Sulfur, Calcarea Fluorica, Barita
Carbonica (sicotico-luesinico) etc.
ALCUNI RIMEDI TUBERCOLINICI
Calcarea Fosforica, Pulsatilla, Sepia
e Silicea, vengono utilizzati nella
cura della poliposi nasale solo quando
rappresentano il vero simillimum.
Calcarea Fosforica “è
utile nel catarro cronico del naso
quando i sintomi generali coincidono.
Polipi nasali. Corizza fluente in
camera fredda, migliorata in camera
calda” (Kent)
Pulsatilla. La secrezione mucopurulenta
di colore giallo verdastro, specie
durante la mattina, migliorata all’aria
aperta e la perdita soprattutto dell’odorato
(anosmia) ma anche parzialmente del
gusto, sono le caratteristiche essenziali
del rimedio. A ciò si può
aggiungere una “scarica nasale
acquosa con molti starnuti che insorge
nelle ore serali” (Kent). Tipologicamente
Pulsatilla è dolce, remissivo,
timido, bisognevole di coccole e tenerezze.
Le affezioni rinosinusitiche e le
poliposi nasali sono aggravate dal
caldo e migliorate dal freddo.
Sepia. Utile nella tipologia sensibile
(ragazza triste e solitaria, apatica
ed indifferente anche nei confronti
dei propri cari, tendenza alla melanodermia,
astenica, dimagrita, ipotesa). A livello
ORL vi è perdita dell’odorato,
presenza di croste giallo-verdi nel
naso, rinite per lo più secca
con scarsa secrezione talora sanguinolenta.
Silicea. Tipologicamente con scarse
difese immunitarie; sempre ammalata
a carico delle prime vie respiratorie;
freddolosa; dimagrita; demineralizzata;
molto indebolita; con sudori irritanti
a carico delle mani e soprattutto
dei piedi. Stipsi con “feci
ad altalena” (Thuya); tendenza
alle suppurazioni croniche; ossessioni
e fobie per gli oggetti appuntiti;
è agitata e rimugina continuamente.
Dal punto di vista ORL presenta rinofaringiti
a ripetizione al minimo freddo o alla
minima corrente d’aria. Accumulo
di “croste” dure nel naso,
perdita del gusto e dell’odorato,
epistassi, flogosi dei turbinati,
talora anche ozena (Mercurius, Hepar
Sulfur). Può essere veramente
importante nella fibrosi cistica con
poliposi nasale. I sudori alle mani
ed ai piedi, la stipsi con difficoltà
digestive, le flogosi a carico dell’apparato
respiratorio con catarro tenace, sono
tutti elementi propri della fibrosi
cistica.
Psorinum. È un rimedio importante
nella Nares, affezione da cui nasconpo
poi i polipi nasali. È dunque
ipotizzabile che sotto il miasma sicotico,
più evidente, vi sia quello
psorico. Si tratta spesso di un bambino
dimagrito, debole, freddoloso, con
episodi di eczema o ozena che si protraggono
a lungo. La corizza cronica, particolarmente
fetida, è aggravata dal freddo
e più intensa d’inverno,
ma è praticamente presente
tutto l’anno.
Lycopodium. L’ostruzione nasale
che costringe il bambino a dormire
con la bocca aperta può anche
essere dovuta ai polipi nasali che
ostruiscono le narici. Il dimagrimento
che procede dall’alto verso
il basso, il peggioramento dei sintomi
dalle 16 alle 20 e il suo peculiare
carattere (autoritario, collerico,
velleitario anche se non crede in
se stesso) fanno di Lycopodium un
rimedio quasi inconfondibile.
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