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Ultime notizie :: Omeopatia : caos totale

In questi giorni fa scalpore una circolare inviata da FederFarma ai suoi associati in cui suggerisce di non accettare ,se non in grado di essere preparate in farmacia,le ricette mediche riportanti preparazioni omeopatiche estemporanee.A questo proposito pubblichiamo la lettera di un Medico omeopata con le Sue riflessioni che ci appaiono giustamente appropriate e preoccupate.

Omeopatia : caos totale

Ogni medico, quando incontra un paziente, interagisce e crea un rapporto di dialogo privilegiato ed unico con il suo modo di essere e di vivere la malattia. Si propone degli obiettivi, tra tutti il più importante, restituire lo stato di salute e di benessere alla persona che ha di fronte.
Le necessità delle Legge, del Ministero della Salute, delle Regioni, delle Aziende Farmaceutiche sono frequentemente, più che dei momenti di tutela, degli ostacoli che si frappongono tra il medico ed il paziente.
In questi giorni ci apprestiamo a vivere l’ennesimo episodio atto a creare disagio sia ai medici che ai pazienti.
Non riusciamo a capire se tutto questo avviene nell’interesse del cittadino, ma comprendiamo bene gli ostacoli che ci sono frapposti ogni giorno.

Il Ministero della Salute, programma delle ispezioni per controllare l’attività delle Aziende produttrici, ed obbliga le società farmaceutiche omeopatiche a richiedere,alle farmacie, le ricette mediche per le preparazioni di complessi ( più rimedi omeopatici insieme ), e solo per i complessi, prodotti in estemporaneo (al momento), cioè non industrialmente.

La Federfarma (sindacato dei Farmacisti), in data 26/03/02, invia una circolare a tutte le farmacie in cui , articoli di leggi alla mano, vieta alle farmacie di inviare ai Laboratori Omeopatici, le ricette riportanti le prescrizioni di complessi omeopatiche redatte dal medico affermando che: o gli estemporanei vengono preparati in Farmacia o , per problemi di privacy e burocratici , non possono essere inviate ai Laboratori omeopatici.

Ecco il secondo problema: le farmacie dovranno attrezzarsi per produrre estemporaneamente i complessi omeopatici , ma a questo punto potrebbero preparare tutto, ( oltre 2000 ceppi e di ognuno n diluizioni ). Questo dovrebbe diventare l’unico metodo per permettere ai medici di prescrivere nuove formulazioni complesse che hanno ritenuto adatti al proprio paziente, in quel particolare momento.

Ecco il terzo problema: come faranno le farmacie ad attrezzarsi per le preparazioni estemporanee omeopatiche? Dove finiranno tutte le ricette che perverranno in quelle farmacie che non si possono permettere ( spazio,personale,materiali di partenza e di confezionamento) di produrre i complessi, e che sono la maggior parte?

Gli ultimi problemi, i più angoscianti:
chi si assume lo sgradito peso di aver limitato la libertà prescrittiva del Medico?
I Medici accettano passivamente questi limiti al loro lavoro?
I Farmacisti accettano passivamente questi limiti al loro lavoro?
Chi pensa agli interessi dei pazienti, alla loro salute, all’investimento morale ed economico che affrontano quando si rivolgono al Medico?
Inutile ricordare lettori, che questa situazione è presente solo in Italia.
Possiamo o vogliamo proporre qualche iniziativa atta a modificare questa situazione in continua e negativa evoluzione o vogliamo essere solo spettatori passivi?

Dott.Gianfranco Trapani

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