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Relazione presentata dal Prof. Gianfranco Trapani al Convegno Internazionale:
RICERCHE DI MEDICINA COMPLEMENTARE IN LOMBARDIA.
VALUTAZIONE DEI FONDAMENTI SCIENTIFICI E DELL’EFFICACIA.

14 Maggio 2004
Sala Napoleonica, Università degli Studi di Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ultime notizie :: Valutazione dell’attività del Dolisobios 13 nella prevenzione e terapia della rinite allergica ( R.A.)
G. Trapani *, M.G. Ghidini **, P. Pellegrini**.
*Responsabile Nazionale Ricerca clinica SMB Italia, Scuola Superiore di Omeopatia e Bioterapie di Milano ; ** Scuola Superiore di Omeopatia e Bioterapie SMB Italia di Milano
Perennial rhinitis due to allergy house-dust-mite is an health problem in adult and child, and there are important side effects with allopathic therapy.
The Authors administrated homeopathic drugs with histamine (12 DH) and sublingual-swallow immunotherapy in homeopathic dilution and dinamizzation at 15/30 CH. The group was of 16 patients, with perennial rhinitis. The Authors administered one ampoule each day of homeopathic drugs, and three drops three times week of sublingual-shallow for six months, and observed a cut of the clinical symptoms of sneezes, nasal discharge and nasal obstruction and of the rhinoscopics symptoms (catarrh, oedema secretion) (p<0.000005 compared T0 with T6). The subjective opinion was of an improvement of general symptoms (50%) in a visual scale from 0-100%.
Homeopathic therapy seems to be a valid alternative or a valid complementary therapy in perennial rhinitis.

Le malattie allergiche, in particolare la rinite e l’asma hanno un’eziologia multifattoriale. Un ruolo importante sembra essere svolto dai fattori ambientali, da quelli genetici e dalle infezioni recidivanti delle alte vie respiratorie. (1)
Tra i fattori genetici sono stati chiamati in causa tra gli altri, i geni 5q, 6p, 11q, 12q,13q,14q, con ruoli non sempre ben definiti.
Tra i fattori ambientali, l’aumento dell’inquinamento, il miglioramento delle condizioni di vita e di igiene, la riduzione delle malattie batteriche nella prima infanzia a livello delle alte vie respiratorie sono considerate tra le cause principali dell’aumento delle malattie atopiche, in tutti i paesi ad alta industrializzazione.
L’atopia sarebbe quindi una malattia del benessere come numerose altre patologie legate a squilibri immunologici quali il morbo di Crohn, l’artrite reumatoide e le altre malattie autoimmuni. (1)
L’osservazione, della correlazione inversa tra malattie recidivanti delle alte vie respiratorie, in particolare quelle ad eziologia batterica, ovvero la socializzazione precoce, e l’insorgenza di malattie allergiche, dimostra come le infezioni batteriche possono ridurre l’insorgenza di fenomeni legati alle malattie allergiche. (2), mentre le infezioni virali, inducendo un a risposta tipo TH2 potrebbero favorire la sensibilizzazione allergica precoce e lo sviluppo di asma in soggetti geneticamente predisposti. (1)
La rinite allergica (RA) è una malattia che si manifesta in periodi particolari dell'anno quando è causata dall’allergia ai pollini, mentre i sintomi sono presenti in modo più costante quando è causata da allergia all’acaro della polvere. I mesi nei quali i sintomi sono più presenti sono quelli primaverili ed estivi, in concomitanza con la fioritura delle piante. Nella maggior parte dei casi la malattia non è così importante da impedire al paziente, sia esso adulto che bambino, di svolgere le comuni attività quotidiane (lavoro, studio, relazioni sociali), ma esistono pazienti che sono affetti da forme talmente gravi di rinite che sono costretti a ridurre la loro vita sociale perché affetti da crisi continue e ripetitive di salve di starnuti.
I sintomi compaiono in modo improvviso con salve di starnuti, in numero elevato, che si ripetono molte volte durante la giornata: in alcuni casi particolarmente gravi si arriva anche a crisi di centinaia di starnuti. Anche lo scolo nasale di muco sieroso che scende incessantemente dal
naso del paziente, da una narice, o da entrambe è veramente fastidioso. Questo scolo mucoso può anche essere retronasale e causare crisi di tosse continua ed incessante.
La durata della crisi è in relazione all’eziologia e può essere stagionale (fino alla durata dell’impollinazione) o in stretta relazione alla presenza dell’allergene, in generale dipende soprattutto se si è instaurata una terapia.
I sintomi collaterali sono: l’otturazione dei seni paranasali che causano insufficiente ventilazione nasale con sinusite e cefalea, la congiuntivite allergica, l’asma allergica e la dermatite allergica. (3)
La terapia per questi disturbi è prevalentemente sintomatica utilizzando corticosteroidi per via intranasale, antistaminici, decongestionanti topici e gli anticolinergici, in monoterapia o associati tra loro (4), il cromoglicato che ha un effetto se somministrato in dose giornaliera come profilassi. (3). Recentemente negli Stati Uniti è stata proposta come terapia della rinite allergica l’uso degli antagonisti dei leucotrieni..
Gli effetti collaterali di questi farmaci sono stati descritti, in quanto molto usati per la loro efficacia, dimostrata in letteratura nel controllare la sintomatologia allergica e ridurre le resistenze respiratorie nasali.
Per l’uso dei corticosteroidi topici non si è dimostrata la soppressione dell’asse ipofisi surrene, ma effetti di irritazione locale, atrofia delle mucose nasali, epistassi, ed in casi molto rari perforazione del setto nasale (3).
Gli antistaminici di prima generazione possono provocare effetti sedativi, vertigini, acufeni ed alti effetti tipici dovuti al fatto che possono attraversare la barriera ematoencefalica, quelli di seconda generazione hanno effetti sedativi molto meno evidenti ma comunque interagiscono con numerosi farmaci.I decongestionanti nasali provocano fenomeni di iperemia e lesioni della mucosa nasale, con atrofia delle fibre olfattive sino all’anosmia (4).
I farmaci ad azione anticolinergica se usati in forti dosaggi possono essere responsabili di effetti collaterali sul SNC ed in particolare possono provocare alterazione della percezione visiva, dei riflessi, della coordinazione e della memoria del paziente in trattamento (4).
Sono stati ottenuti dei buoni risultati con la terapia desensibilizzante specifica nei pazienti affetti da rinite allergica all’acaro della polvere, riducendo l’uso dei beta 2 mimetici, degli antistaminici e dei corticosteroidi ad uso topico, riducendo quindi l’uso dei farmaci e dei loro effetti collaterali e migliorando anche la risposta non specifica dell’iperreattività bronchiale (5).
Non tutti gli autori concordano con questa ipotesi infatti in uno studio precedente Guez ha dimostrato come confrontando la terapia desensibilizzante per via orale con l’uso del placebo non si riscontrino sostanziali differenze, anche se imputa questo fatto alle misure di igiene profilassi che sono state seguite da entrambe i gruppi di pazienti, quelli trattati e quelli che hanno utilizzato il placebo (6).
In Medicina Complementare sono numerosi rimedi utilizzati, nella terapia della rinite allergica, la bromelina, per la sua azione protelica e mucolitica (7), la quercetina per l’azione di stabilizzazione delle membrane leucocitarie (8), gli estratti di timo di vitello per la loro azione di normalizzazione del rapporto tra le cellule T helper e T suppressor quando è troppo alto (9, 10, 11).
L’istamina altamente diluita riesce a modulare gli effetti della risposta infiammatoria a livello locale ed a modulare la degranulazione delle cellule basofile (4, 12, 13, 14, 15, 16). Inoltre l’istamina è in grado di ridurre, azione dimostrata a livello istologico, la produzione di muco dalle cellule estratte da polipi nasali ottenuti da pazienti affetti da rinite allergica (17).
La patogenesi sperimentale di Histaminum in diluizione e dinamizzazione omeopatica è citata in numerose Materie Mediche Omeopatiche, viene evidenziata la sua azione clinica sulle allergie cutanee, sulla rinite e sull’asma allergica (18). In particolare sono stati riferiti studi clinici sull’azione degli organoterapici nella modulazione dell’attività dell’organo, nel nostro caso la mucosa rinofaringea (19).
In questo studio si tratta di valutare se un complesso omeobioterapico, nel quale i principi ad azione omeopatica sono stati scelti seguendo le leggi della similitudine omeopatica a livello sintomatologico e contenente Istamina, Sabadilla Officinalis, Dulcamara, Allium Cepa, Teucrium Marum Verum, Ioduro di Potassio ed estratto di mucosa nasale suina, sia in grado di ridurre i sintomi della rinite allergica causata da allergia al Dermatophagoides P.. In pratica si è voluto osservare se questo complesso omeopatico poteva ridurre o migliorare i sintomi tipici delle riniti come muco acquoso abbondante (Allium Cepa), starnuti frequenti e violenti (Sabadilla Officinalis), i peggioramenti legati al freddo umido (Dulcamara) e con formicolio alle narici (Teucrium Marum Verum), rinite acquosa, fluente, con lacrimazione, occhi infiammati e starnuti (Kalium iodatum, o ioduro di potassio).
L’obiettivo secondario dello studio è stato di ridurre l’uso dei presidi farmacologici classici, lasciando al paziente la possibilità di scelta se continuare o meno ‘uso dei farmaci in base al miglioramento clinico che ha avuto.
MATERIALI E METODI
La scelta di valutare l’attività di un complesso omeopatico in una patologia di notevole rilevanza sociale, ma di relativamente scarsa pericolosità clinica per il paziente ha consentito la proposta di questo progetto dal punto di vista etico nel pieno rispetto dell’integrità fisica e psichica del paziente trattato. Infatti la riduzione della sintomatologia, il miglioramento della qualità della vita, l’eliminazione degli effetti collaterali, il rischio praticamente nullo che la sospensione della terapia medica allopatica comporta per i pazienti, ed il successivo eventuale beneficio, sia clinico a breve scadenza, sia globale a media lunga scadenza, giustificano la proposta di questo progetto.
La ricerca si è svolta presso studi medici singoli, coinvolgendo pazienti che si erano recati dal medico per disturbi di rinite allergica, correttamente informati sulle possibilità e limiti della terapia che veniva proposta. Pertanto per ogni paziente è stato proposto un modello di consenso informato da compilare con un modulo adeguato e sono stati illustrati i pro ed i contro verso l’utilizzazione della medicina allopatica e di quella omeopatica.
Sono stati ammessi alla sperimentazione soggetti affetti da RA causata da allergia al Dermatophagoides P., diagnosticata tramite Prick test e con il dosaggio delle IgE totali e delle IgE specifiche. I pazienti dovevano avere una storia personale e/o familiare di allergia. In base all’allergene non ci doveva essere un ritmo stagionale, ma si poteva parlare di rinite perenne. La mucosa nasale doveva essere pallida con scolo nasale acquoso e profuso e presenza di sintomi oculari.
Sono stati esclusi dalla sperimentazione i soggetti affetti da riniti infettive croniche, da riniti vasomotorie, riniti non allergiche con eosinofilia, da sinusiti croniche, da polipi nasali, asma severa, o perché in trattamento con terapia con corticosteroidi ed anti istaminici associati o con terapie desensibilizzanti.
Hanno partecipato allo studio 20 soggetti divisi tra maschi e femmine in parti uguali, o almeno in modo tale che l’appartenenza al sesso maschile o femminile, non potesse influenzare il giudizio sull’attività del rimedio. Sono stati rilevati dati come età, sesso età, professione, esposizione ai fattori di rischio ambientale (fumo di sigarette, densità della zona abitata e valutata per l’eventuale inquinamento e la maggiore o minore concentrazione di pollini ed i polveri domestiche), le abitudini alimentari, il periodo di sospensione dai farmaci allopatici.
A tutti i pazienti é stato somministrato per bocca il rimedio Mix Dermatophagoides Pollens alla dose di 3 spruzzi una volta al giorno sotto la lingua per tre giorni alla settimana per almeno sei mesi ed il Dolisobios 13 in ragione di 1 fiala al mattino sotto la lingua almeno 15 minuti prima del pasto, aumentabile a due al giorno, una al mattino ed una alla sera a digiuno, se non miglioravano i sintomi, anche questa per almeno sei mesi.
Il Medico che trattava il paziente, aveva la possibilità di scegliere il rimedio che riteneva il Simillimum, questo per consentire la massima libertà di scelta al Medico e la possibilità di mantenere inalterati il principio della massima individualizzazione della terapia. Per scelta degli sperimentatori non è stato tenuto conto del Simillimum nell’analisi finale dei dati.
Se i sintomi di rinite allergica persistevano è stata consentita l’assunzione di farmaci antiistaminici, (o a scelta del medico e del paziente rimedi omeopatici sintomatici). Questo fatto doveva essere segnalato sulle schede di rilevazione.
I pazienti che assumevano cortisonici sia per via orale sia per via inalatoria sono stati esclusi dal protocollo
Lo studio è durato sei mesi, durante i quali é stata studiata la modificazione dei sintomi, in aperto.
I rimedi omeopatici sono stati prescritti e valutati a: T 0 inizio terapia; T 1 controllo dopo 1 mese; 3 controllo dopo tre mesi, T 6 controllo dopo sei mesi.
I sintomi che sono stati esaminati erano criteri clinici oggettivi vale a dire osservati dai medici e soggettivi riferiti dal paziente attraverso la visita e l’anamnesi sintomatologica.
I criteri oggettivi erano clinici: starnuti, idrorrea, ostruzione nasale, e sintomi rinoscopici: infiammazione, edema, ipersecrezione riscontrabili attraverso la valutazione visiva del medico. Lo score di valutazione è stato definito con un punteggio per ogni sintomo, assente, leggero, presente, presente e grave, utilizzando una scala di valutazione che andava da 0 a 3.
I sintomi clinici soggettivi riferiti dal paziente sono stati valutati con delle definizioni riferibili ad una scala percentuale e visiva: il Sollievo corrispondeva alla scomparsa dei sintomi dal 75% al 100% dei sintomi, il Netto Miglioramento era una riduzione dei sintomi dal 50% al 75%, il Miglioramento, una riduzione dei sintomi dal 25% al 50%) e Nessuna Modificazione, la riduzione dei sintomi sotto il 25%.
La valutazione è avvenuta attraverso l'esame degli score globali confrontando quelli dell'inizio e quelli della fine del trattamento, ed i dati sono stati raccolti dai singoli medici i quali periodicamente li hanno consegnati al Coordinatore del progetto.

RISULTATI
Dei venti pazienti che hanno iniziato il trattamento, quattro (5%)hanno deciso di sospenderlo per motivi legati a mancato controllo della sintomatologia e perché hanno fatto ricorso a farmaci allopatici, sedici hanno concluso tutto il ciclo.
Il gruppo era composto da nove soggetti di sesso maschile e sette di sesso femminile con un’età media di 16.25 anni.
Di tutti questi solo due erano fumatori di tabacco, ma cinque (4%) erano sottoposti a fumo passivo. Quattro pazienti avevano familiarità per le allergie e tutti erano allergici al Dermatophagoides P. e solo due presentavano anche allergie all’Ambrosia ed alle Graminacee.
Dall’analisi dei sintomi clinici oggettivi osserviamo che ad uno score totale dei sintomi clinici e dei sintomi rinoscopici a T0 pari a 251, ha corrisposto una riduzione progressiva dello stesso score a T1 = 176, (p<0.0001 confrontando T0 e T1) a T3 = 99 (p< 0.0001 confrontando T1 e T3) ed a T6 = 54 (p<0.005 confrontando T3 e T6). (tab. 1).
Il confronto dello score ottenuto a T0 con quello ottenuto a T6 ha dato una differenza statisticamente significativa eseguita con il test T di Student pari a p< 0.000005.

Analizzando i sintomi clinici soggettivi osserviamo che a T1 il 12.50% dei pazienti non aveva rilevato Nessuna Modificazione dei sintomi, l’81.25% dei pazienti aveva percepito un Miglioramento dei sintomi. Al momento di osservazione T3 il 56.25% dichiarava di percepire un Miglioramento dei sintomi mentre il 43.75% un Netto Miglioramento. Al momento T6 il 43.75% dichiarava un Miglioramento, il 50.00 un Netto Miglioramento, il 6.25 un Sollievo completo dai sintomi (tab.2)

DISCUSSIONE
Nonostante i notevoli limiti presenti in uno studio osservazionale condotto in ambulatorio medico, l’analisi dei sintomi clinici oggettivi, in pratica quelli riscontrati dal medico, ha dimostrato una notevole riduzione della sintomatologia locale, pur con alcune spiccate ed individuali disomogeneità, cioè non per tutti i pazienti la diminuzione del sintomo è stata lineare, con una differenza statisticamente significativa tra i tempi T0 e T6.
Anche l’esame dei dati soggettivi ha dimostrato, al momento di osservazione T6, per circa il 43.75% dei pazienti un Miglioramento e per il 50.00% un Netto Miglioramento, solo il 6.5% ha dichiarato un Sollievo completo dai sintomi.

In definitiva possiamo osservare che al miglioramento soggettivo è corrisposto una scomparsa oggettiva dei sintomi, ma che questo è stato limitato solo al 6% dei casi osservati, mentre il 94% dei casi osservati ha dichiarato una riduzione dei sintomi ma non la scomparsa.

CONCLUSIONI
L’analisi di questi dati conferma quella che era la nostra osservazione nella pratica clinica, ovvero che l’uso del Dolisobios 13 e del Mix Dermatophagoides, nella terapia della rinite allergica da Dermatophagoides P. è un valido supporto, in grado di ridurre sia i sintomi locali sia i sintomi generali della malattia.
Naturalmente occorrono successivi studi per confermare questa osservazione.

BIBLIOGRAFIA
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2. Kramer U., Heinrich J., Wist M., Wichmann H.E.: „Age of entry to day-nursery and alelrgy in later childhood“ Lancet, 1999; 353: 450-455.
3. Berhman R.E., Kliegman R.: „Nelson Essential of pediatrics“, edizione italiana a cura di M. Giovannini Edizioni Minerva Medica orino 1992: 259-260
4. Mezzedimi C., Ricciotti F., Saginario V. e Passali D.: “Una nuova terapia dell’ostruzione Nasale” Estratto da Riv. ORL Aud. Fon., Anno XXI-N. 3-4; luglio-dicembre 2001
5. Pichler C.E., Helbling A., Picler W.J.: „ Three years of specific immunotherapy with house-dust-mite extract in patients with rhinitis and asthma: significant improvement of allergen-specific parameters and non specific bronchial hyperreactivity” Allergy 2001; 56: 301-306.
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11. Murray M.T., Pizzorno jr J.E.: “Terapia ghiandolare” in Trattato di Medicina Naturale RED edizioni Novara 2001; 47: 407-413.
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