Amo i cavalli
da sempre. Da piccolo, mentre
gli amici giocavano ai cowboy
e agli indiani, io giocavo a
fare il cavallo!
Amo l’Omeopatia da quando
avevo vent’anni perché
una persona a me cara con l’omeopatia
è guarita, dopo varie
e pesanti cure farmacologiche.
La pratico da trent’anni
e mi ha insegnato molto.
Ho cavalli da quindici anni,
cavalli ai quali sono molto
affezionato, cavalli che fanno
parte della famiglia, che vagano
liberi nel giardino. Ma ne ho
altri che sono sportivi, cavalli
atleti, da salto agli ostacoli.
Curo da sempre i miei cavalli
con l’omeopatia e vorrei
trasmettervi un po’ del
mio entusiasmo in merito. Certo
qui non si tratta del mio lavoro
consueto di medico omeopata
(anzi di “medico olistico”
come mi piace definirmi) ma
vi assicuro che i risultati
premiano.
I cavalli parlano! Il loro è
il linguaggio del corpo, non
parlano l’italiano, ma
se li sappiamo osservare e chiediamo
al proprietario, troveremo sempre
i rimedi adatti. Ricordiamoci
inoltre che l’omeopatia
per cavalli non è tossica,
non ha controindicazioni, è
rapida, efficace, non è
doping ed è anche psicosomatica.
I cavalli hanno una psiche?
Sì e sono animali molto
sensibili. Se entriamo in empatia
con loro non sarà difficile
prenderci cura anche del loro
“mind” e intervenire
in tanti disturbi comportamentali.
Ad esempio una mia cavalla impazziva
per ogni stallone che incontrava
ai concorsi. Al punto che se
c’erano stalloni nel raggio
di dieci chilometri il cavaliere
sudava sette camicie per farla
saltare bene, cioè come
di solito era in grado di fare
lei, una bellissima saura figlia
di campioni.
Alzava la coda e mimava i segnali
del “calore” con
una facilità e una frequenza
incredibili. E, anche se aveva
da poco terminato il suo vero
calore, alla vista di uno stallone
focoso lo attirava con tutte
le armi della seduzione. Era
già stata trattata con
ormoni di sintesi nel tentativo
di ridurre l’ipotetico
squilibrio ormonale. Ma inutilmente
e a mia insaputa. Ebbene mi
sono fatto coraggio e ho somministro
Platina con risultati sorprendenti.
Visto che si era poi calmata
e quindi era rientrata nelle
gare con successo, l’ho
fatta accoppiare due volte e
mi ha regalato due stupende
puledre sanissime.
Platina era stata somministrata
così: cura 50 millessimale,
cioè 30 capsule numerate,
iniziando dalla sesta, e via
via fino alla trentesima 50
millesimale. Dopo due mesi ho
dato nuovamente una trentesima
perché lei ci aveva riprovato
con il suo comportamento seduttivo.
E da allora è sempre
stata benissimo.
Un’altra cavalla di amici
era in anestro da sei mesi dopo
aver partorito un puledro sano.
Però sembrava gravida,
aveva la pancia e addirittura
cominciavano a gonfiarsi le
mammelle come in una vera gravidanza.
Tutti gli esami ormonali erano
normali, l’ecografia normale,
la visita ginecologica normale,
non era gravida ma sembrava
gravida; lei faceva di tutto
per sembrare gravida.
Diagnosi: gravidanza isterica.
Era diventata aggressiva col
suo puledro di sei mesi e anche
con l’uomo. Ansimava,
sospirava e aveva reazioni strane,
sproporzionate, inconsuete.
Gli amici erano preoccupati
perché la terapia farmacologia
in atto non funzionava, avrebbero
voluto ingravidarla perché
era portatrice di un famoso
patrimonio genetico tedesco,
ma lei rifiutava lo stallone
e poi non ciclava. Allora avevano
tentato di rimetterla in lavoro
e affidarla ad un bravo cavaliere
di salto ostacoli ma lui diceva:
non ce la faccio è bizzarra!
Ignatia ha ridato la salute
alla cavalla e serenità
ai suoi proprietari, anche perché
il suo valore affettivo e commerciale
era notevole. Ha poi portato
a termine una seconda gravidanza
ed è stata rimessa in
lavoro nel circuito internazionale.
Ignavia è stata prescritta
con le stesse modalità
del caso precedente.
Ho poi potuto constatare l’efficacia
di Follicolinum nella regolazione
dell’estro delle cavalle,
sia nella diluizione 9CH a scopo
frenante per i calori esagerati
e l’eccesso di estrogeni,
sia nella 4CH nel caso opposto.
Un giorno ho scoperto che il
mio castrone di 12 anni, un
baio praticamente bellissimo,
era un Gelsemium. Bravo e affidabile
negli allenamenti a casa, quando
entrava nel campo ostacoli per
una gara cominciava a dimostrarsi
emotivo, insicuro, faceva continuamente
gas intestinali e rendeva poco,
specialmente nei primi salti
dove commetteva errori da principiante.
Era evidente che aveva paura
e si sottovalutava. Ho parlato
col cavaliere che non ci capiva
più niente, però
mi giurava che a casa questo
cavallo saltava le montagne.
Ho così scoperto alcune
cose interessanti. Spesso quando
girava nei concorsi beveva poco
o niente, si muoveva tutto rigido
come fosse stato bastonato e
aveva paura degli stalloni,
dopo la gara, a volte prima
di lasciare il campo ostacoli,
faceva ettolitri di urina con
grande imbarazzo del cavaliere
e divertimento da parte del
pubblico. Eramo attacchi di
panico e non patologie organiche.
Gelsemium ha ridato energia
positiva al cavallo e fiducia
al suo cavaliere.
Ma l’omeopatia è
di valido aiuto anche nelle
patologie infiammatorie e infettive.
Ad esempio nell’adenite
sottomandibolare del puledro,
malattia contagiosa di origine
spesso streptococcica che richiede
di solito cure antibiotiche
e a volte incisione chirurgica.
Ho visto l’efficacia del
nostro Hepar Sulfur 4CH per
drenare e far spurgare il pus
e anche Streptococcinum 9CH
per stimolare gli anticorpi
anti streptococco. E per uso
esterno Calendula gel e Propoli
TM.
E in molte altre forme infiammatorie
e/o infettiva come le riniti,
le bronchiti e in tutte le malattie
respiratorie ho impiegato con
successo sia Hepar Sulfur sia
i rimedi della flogosi come:
Aconitum, Belladonna, Apis,
Mercurius, Pyrogenium e anche
Dolicoccil e l’oligoelemento
Rame.
Ma anche nelle coliche gassose
del puledro, specialmente il
puledro emotivo, si è
vista la validità dell’omeopatia.
Ricordo il caso di Summerlight,
una mia puledra di poche mesi,
che non solo si gonfiava come
un pallone e aveva la pancia
piena di aria, ma addirittura
aveva preso l’abitudine
di ingoiare l’aria procurandosi
così delle coliche gassose
per poi rotolarsi a terra per
il dolore. Le cose poi peggioravano
spesso nel week-end anche dopo
giorni di benessere. Sembrava
che lei intuisse che durante
il we sarebbe rimasta sola a
casa con l’uomo di scuderia
ma senza la “famiglia”
perché noi eravamo via
e con noi aveva un rapporto
privilegiato e faceva i capricci.
Così si procurava le
coliche e a volte attacchi di
febbre senza causa apparente!
Camomilla le ha fatto passare
sia i sintomi sia il ricatto
psicologico, e ha regalato a
noi la possibilità di
passare i we lontano da casa
senza preoccupazioni.
Non posso non menzionare Arnica
per mille situazioni di traumi,
piccoli e grandi sia in granuli
sia in gel sulla zona dolente.
In qualche caso ho associato
Arnica e qualche litoterapico
in DH8 in mesoterapia. Per varie
situazioni come: tendinite,
edemi da sforzo, contratture
della groppa o del garrese la
mesoterapia omeopatica ha risolto
la situazione senza l’uso
del farmaco chimico ( che è
di solito in fenilbutazione)
che non solo è doping
ma aumenta la tendenza alla
gastrite e all’ulcera
gastrica che è già
una predisposizione frequente
nel cavallo da gara. Le possibilità
di intervento sono molteplici
e in tanti casi i risultati
sono stati al di là delle
mie aspettative e credo che
esistano ancora molte altre
potenzialità dell’omeopatia
ancora da scoprire nel mondo
del cavallo. Non va trascurato
l’utilizzo della fitoterapia
sia come drenaggio e disintossicazione,
sia nelle varie patologie acute
e croniche. Ma ne parleremo
un’altra volta.
Spero di avervi contagiato con
lo stesso entusiasmo che ho
provato io quando ho guarito
per la prima volta un cavallo
con l’omeopatia. Ero incredulo
ma felice. Ma il più
felice era lui, il mio cavallo
grigio di quasi 700 kg che oggi,
nonostante i suoi 20 anni di
età, è ancora
il mio compagno di lunghe galoppate
nella natura.
Dr. F. Lenna
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