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notizie :: Inattivazione virale
per i medicinali omeopatici
OMEOPATIA E SICUREZZA VIRALE
D.ssa A.M. Binsard (CB ed.frances
167 2001)
Nel mese di Ottobre 1998, i Laboratori
omeopatici francesi sono stati messi
a confronto con una importante realtà:
- l'abolizione di autorizzazione
a commercializzare 5 souches bioterapiche
preparate da un prelievo effettuato
su l'uomo: Luesinum, Medorrhinum,
Morbillinum, Pertussinum, Psorinum;
- la rimessa in discussione dell'autorizzazione
al commercio dell'insieme delle
souches omeopatiche di origine biologica,
vale a dire 170 souches circa, la
maggior parte delle quali indispensabile
alla terapia omeopatica.
In effetti il Servizio Sanitario
francese dei Prodotti per la Salute
(AFSSAPS) non disponeva di alcun elemento
che garantisse la sicurezza virale
di queste souches.
Mantenere sul mercato tutte le souches
di origine biologica e superare il
divieto di commercializzare le 5 souches
bioterapiche, dipendeva dunque dalla
capacità dei Laboratori omeopatici
di fornire al Servizio Sanitario francese
elementi tecnici sufficienti e necessari
per apportare tutte le garanzie di
sicurezza virale per ognuna di queste
souches, e tutto ciò nel giro
di poco tempo.
Con l'aiuto dei Medici Omeopati
e dei loro sindacati, le trattative
condotte tra il Sindacato Nazionale
della Farmacia Omeopatica con l'AFSSAPS
hanno permesso di stabilire un calendario
di consegna dei dossier “sicurezza
virale” per ognuna di queste
souches.
A questo scopo, è stato deciso,
in un primo tempo di classificare
le souches omeopatiche di origine
biologica in 7 categorie così
definite:
1. Souches Omeopatiche preparate
a partire da un prelievo effettuato
su un animale destinato al consumo
umano: Esempio Thyroidea, Sepia, Gaster
Galli
2. Souches preparate a partire da
un animale intero non destinato al
consumo umano: Esempio: Apis Mellifica,
Cantharis
3. Souches Omeopatiche preparate a
partire dai veleni: Esempio: Lachesis,
Vipera Redi
4. Altre souches di origine animale:
Esempio: Ambra Grisea, Calcarea Carbonica,
Poumon Histamine
5. Souches omeopatiche di origine
microbica: Esempio: Colibacillinum,
Enterococcinum
6. Souches omeopatiche di origine
micotica: Esempio: Monilla Albicans,
Aspergiullus Niger.
7. Souches omeopatiche corrispondenti
a sostanze chimiche di origine animali:
Esempio: A.C.T.H., Cholesterinum.
Il numero totale delle souches coinvolte,
( tutte riportate nella lista delle
1163 referenze presentata al M d S
francese ), disponibili dalla Tintura
Madre alla 30 CH, è stato di
circa 170, il numero variava leggermente
secondo i laboratori produttori.
I Laboratori hanno dovuto fornire
per ognuna di loro delle informazioni
riguardanti:
- la loro identità
- la loro origine
- la loro tecnica di produzione
e, dunque, tutta l'informazione
concernente la loro tracciabilità.
Inoltre i Laboratori hanno dovuto
precisare i metodi di eliminazione
e/o inattivazione virale utilizzati
per garantire la loro sicurezza virale.
Nell'attesa dei risultati dell'istruzione
di questi dossier, sulla base del
principio di precauzione, con una
comunicazione indirizzata a tutti
i Laboratori produttori in data 16
gennaio 1999, l'AFSSAPS limitava
la presenza di queste souches a partire
dalla 4 CH (quarta diluizione centesimale
Hahnemanniana).
Importanti lavori sono stati effettuati
dai Laboratori produttori, ed in particolare
dai Laboratoires Dolisos, per ottenere
una carta d'identità più
completa possibile, sull'origine
e sulla tracciabilità di queste
souches.
Un esempio è la souche di
Lachesis ( la souche è composta
dal veleno di questo serpente).
Il Prof. Ineich, Maestro di Conferenze
al Museo Nazionale di Storia Naturale,
Erpetologo di grande fama, ha contribuito
con i suoi lavori e le sue note conoscenze
sui serpenti, alla realizzazione dei
lavori condotti dai Laboratoires Dolisos
sui veleni di serpenti utilizzati
in omeopatia. A causa della diversità
delle souches, si è dovuto
realizzare un importante e meticoloso
lavoro di ricerca per poter rispondere
alla nozione di tracciabilità,
che, già da sola, riveste una
grande importanza nell'assicurare
una parte della garanzia “sicurezza
virale”.
Tecniche di diluizione e di inattivazione
virale
Unitamente a questi lavori, si è
proceduto a degli studi di sicurezza
virale vale a dire all'analisi
del rischio di contaminazione virale
di queste souches e delle diluizioni
omeopatiche preparate a partire da
esse.
Questi studi sono stati realizzati
in collaborazione con il Laboratori
Texcell e il Centro di Immunologia
Pierre Fabre di Saint-Julien-en Genevois.
Gli studi consistevano in un primo
tempo nel testare le diluizioni omeopatiche
hahnemanniane e a verificare la possibilità
di eliminazione virale con la solo
messa in pratica della tecnica di
queste diluizioni.
Ricordiamo, che la tecnica delle diluizioni
omeopatiche hahnemanniane, detta del
“flacone unico” consiste
nel deconcentrare una souche con diluizioni
realizzate:
- sia al 1/10e e in questo caso si
arriva a diluizioni dette Decimali,
- sia al 1/100e e otteniamo diluizioni
dette Centesimali.
In questi due casi, le diluizioni
sono realizzate ogni volta in un flacone
diverso, con l'aiuto di una
pipetta monouso per ogni diluizione.
Il veicolo utilizzato è spesso
alcolico, e il titolo più frequente
e del 70%v/v
Ogni operazione di deconcentrazione
è seguita da una “dinamizzazione”
La natura del veicolo e l'utilizzo
per ogni diluizione di un solo flacone
e di una sola pipetta potevano lasciare
supporre a una eliminazione virale
a partire da una certa diluizione.
Campioni di materiale di partenza,
souches e/o diluizioni omeopatiche,
sono state dunque contaminate con
diversi virus,ed è stata applicata
la tecnica di preparazione delle diluizioni
decimali e/o centesimali hahnemanniane.
L'eliminazione virale è
stata seguita e valutata da titolazioni
virali in base alle diverse diluizioni.
E' stata verificata la riproducibilità
dei risultati.
Sono state effettuate delle titolazioni
virali con dosaggi infettivi dei virus
su cellule. Allo scopo di verificare
i risultati ottenuti dalla titolazione
infettiva, sono state realizzate,
in parallelo, delle ricerche del genoma
virale per PCR (Polymerase Chain Reaction).
Sono state testate le diluizioni decimali
e centesimali hahnemanniane di Apis
Mellifica L. e Pancreine.
Le souches che occorrono per la produzione
di queste diluizioni sono le seguenti:
- T.M. realizzata al 1/20e nell'etanolo
a 65° v/v partendo da Apis Mell.
L.
- Liofilizzato preparato da un pancreas
prelevato in un animale destinato
al consumo umano (maiale). I virus
testati sono stati i seguenti:
MVM: Virus minuto del ratto, famiglia
dei Parvovirus
PRV: Virus del pseudoragio del maiale,
famiglia del Herpes Virus
ERV: Rhinovirus equino, famiglia dei
Picornavirus
MLV: virus della leucemia murina,
famiglia dei Parvovirus.
I virus testati, a parte il MVM, sono
eliminati e/o inattivi dalla tecnica
di preparazione delle diluizioni hahnemanniane
fin dalla terza altezza di diluizione
centesimale hahnemanniana: 3CH
Bisogna notare che l'etanolo
al 70% non inibisce il virus MVM che
è il più difficile da
eliminare. Le prime diluizione per
le quali le particelle virali non
sono più rivelate sono la quarta
diluizione centesimale hahnemanniana
o 4CH, e l'ottava diluizione
decimale hahnemanniana o 8DH
Altre diluizioni omeopatiche hahnemanniane
sono state testate secondo lo stesso
protocollo ottenendo risultati identici.
Si tratta notoriamente di diluizioni
hahnemanniane di souches di Bioterapici.
L'insieme dei risultati ottenuti
ha potuto dimostrare che la tecnica
di preparazione delle diluizioni omeopatiche
hahnemanniane permette di garantire
la sicurezza virale iniziando dalla
quarta diluizione centesimale hahnemanniana
( 4CH ) o dall'ottava diluizione
decimale hahnemanniana
( 8DH )
Durante questi esperimenti, è
apparso che l' MVM poteva essere scelto
come virus di referenza per ulteriori
studi.
La sua particolare resistenza ai trattamenti
fisico-chimici, ben conosciuta, è
stata confermata. Appartiene alla
famiglia dei Parvoridiae. E'
un virus con ADN molto piccolo e particolarmente
stabile.
I Parvovirus rappresentano un grave
problema in quanto sono spesso presenti
nel sangue umano.
Hanno proprietà fisico-chimiche
eccezionali e in modo generale, presentano
una notevole resistenza a: temperature
elevate, variazioni di ph, alla disidratazione,
ai trattamenti con detergenti.
E' per questo che è stato
preso come virus di referenza in tutti
i test che sono stati in seguito effettuati,
compreso quello di un nuovo processo
di inattivazione virale.
In effetti, su iniziativa della Germania,
è stata proposta in Europa,
per le souches e diluizioni omeopatiche
di origine biologica, la seguente
tecnica di inattivazione virale:
· riscaldamento a 133°
C per 20 minuti, con un pressione
di 3.102 kPa. ( riferimento Homôopathisches
Arsneibuch 2000 )
E' per noi apparso normale eccepire
su questo drastico processo applicato
alle diluizioni omeopatiche, preparate
a partire da souches omeopatiche di
origine biologica e perfino alle souches
stesse, tenuto conto delle specificità
di quest' ultime.
Specificità delle souches omeopatiche
Non rischiamo, in effetti, di denaturarle
utilizzando un simile processo?
Un tale rischio non si poteva correre,
tanto più che in ragione della
specificità dell'omeopatia,
è tecnicamente impossibile
controllare, prima e dopo l'utilizzo
di un tale processo di inattività
virale, le Diluizioni Omeopatiche.
Bisognava dunque mettere a punto una
tecnica più appropriata, che
rispettasse queste diluizioni, e di
conseguenza che garantisse la qualità
di medicinali preparati a partire
da quest' ultime.
Per questo, in seguito a numerosi
lavori, è stato messo a punto
dai Laboratoires Dolisos, un nuovo
processo di inattivazione virale applicabile
all'omeopatia e compatibile
con queste souches e diluizioni.
Questo nuovo processo mette in opera
l'azione congiunta di tre parametri:
- Calore (temperatura bassa)
- Etanolo (titolo basso)
- Tempo (durata)
Una volta messo a punto questo nuovo
processo, ne è stata valutata
la sua efficacia.
“Lachesis” è stata
una delle souches selezionate per
questo studio.
Il materiale di partenza il seguente:
- Lachesis 3DH
- Lachesis 3CH
Il virus testato è stato l'
MVM per le ragioni prima esposte.
Prelievi per titolazione virale sono
stati effettuati in diverse ore in
modo da determinare la cinetica di
inattivazione virale.
Sulle due diluizioni testate, è
stata ottenuta un diminuzione significativa
di titolo virale.
E' stato ugualmente possibile
dimostrare che l'efficacia di
questo nuovo processo di inattivazione
virale risultava da un'azione
sinergica dell'etanolo, del
calore e della durata.
I diversi fattori presi separatamente
non avevano nessuna, o una debole,
azione sui virus, le cinetiche di
inattivazione virale osservate sono
risultate lineari.
Parallelamente a queste prove, sono
stati effettuati altri studi sull'azione
del calore, su queste stesse diluizioni
di Lachesis. Tenuto conto della composizione
dei veleni, sembrava interessante
conoscere l'azione del calore
e dell' etanolo su queste diluizioni.
I risultati ottenuti hanno provato
che l'alcol a basso titolo non
interviene sulla tossicità
del veleno.
Per contro è stato dimostrato
che il calore inattiva completamente
il veleno e le diluizioni omeopatiche
preparate a partire da quest'ultimo,
e questo a temperature molto più
basse dei 133°C preconizzate per
la sicurezza virale.
Il calore, ha dunque la capacità
di denaturare alcune diluizioni omeopatiche
preparate a partire da souches di
origine biologica ( i veleni rientrano
in queste ).
Ora, non è possibile mettere
in atto una tecnica di inattivazione
e/o di eliminazione virale, la cui
contropartita sia la denaturazione
delle diluizioni omeopatiche e/o delle
souches sottoposte a questo trattamento.
Altri studi sono stati effettuati,
ed altri sono in corso, per verificare
che il nuovo processo di inattivazione
virale Dolisos è compatibile
con l'attività delle
diluizioni e/o souches omeopatiche.
È così, per esempio,
che uno studio realizzato sulla souche
bioterapica Colibacillinum ha permesso
di verificare l'assenza di alterazione
delle proprietà antigeniche
di questa souche, e di conseguenza
la conservazione di molecole implicate
nella combinazione “antigene-anticorpo”.
Conclusioni
Tutti i lavori realizzati, e/o in
corso, permettono di affermare che
la sicurezza virale delle diluizioni
omeopatiche delle souches di origine
biologica, e/o delle souches stesse,
può essere garantita da:
- Una padronanza più completa
possibile dell'identità,
dell'origine e della tracciabilità
delle materie prime che servono per
produrre delle souches
- La tecnica delle diluizioni hahnemanniane:
la sicurezza virale garantita a partire
dalla 4CH o 8DH
- L'utilizzo di un processo
di inattivazione virale specifico
e adatto, che garantisca l'assenza
completa di denaturazione delle diluizioni
e/o souches omeopatiche.
Grazie ai lavori realizzati, è
stato possibile: - Ottenere, da ottobre
1999, l' abolizione del divieto di
commercializzare souches bioterapiche
di origine umana quali: Luesinum,
Medorrhinum, Morbillinum, Pertussinum,
Psorinum.
- Mantenere sul mercato tutte le diluizioni
omeopatiche ottenute a partire dalle
souches omeopatiche di origine biologica,
dalla 4 diluizione centesimale hahnemanniana
- Rimettere in discussione il processo
di inattivazione virale preconizzato
dalla Germania
- Mettere a punto un nuovo procedimento
per la di inattivazione virale che
garantisse:
1. La sicurezza virale
2. L'assenza di denaturazione
delle diluizioni omeopatiche e/o delle
loro souches.
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