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notizie :: Ricerca Epidemiologica
Italia Nord - Ovest
Uso delle Medicine Non Convenzionali
nella popolazione pediatrica dell’Italia
Nord-Occidentale
TRAPANI GIANFRANCO *, BARBATO CESARE
**, ZANINO LUISELLA***, DEL GIUDICE
ALFONSO° e LIVERANI ANTONIO °°
* Responsabile Ricerca Scientifica
Società Medicina Bioterapia
SMB Italia. ** Azienda Sanitaria Locale
MI 1 - Dipartimento di Prevenzione
Distretto N. 3 di Corsico *** Docente
di Omeopatia SMB Italia, Scuola di
Torino. ° Università Cattolica
del Sacro Cuore - Milano °°
Prof. Associato di Informatica Medica
- Fac. Medicina e Chirurgia
- Università degli studi di
Milano
Introduzione
Le Medicine Non Convenzionali (MNC)
vengono definite nella letteratura
anglosassone come Medicine Complementari,
per meglio chiarire il loro ruolo
di tecniche diagnostiche, terapeutiche
e preventive che svolgono un ruolo
di supporto e di complemento alla
Medicina Convenzionale (MC) (1).
Il dibattito sull’uso delle
terapie non convenzionali, negli Stati
Uniti ed in Europa è molto
vivace e ricco di spunti critici e
di riflessione. L’orientamento
che prevale è quello di utilizzare
il termine di Medicina Integrata (MI),
per comprendere nella stessa definizione
le MNC e la Medicina Convenzionale.
Nella pratica quotidiana sono sempre
più frequenti le metodiche
terapeutiche e diagnostiche che nell’ambito
dei metodi ortodossi di diagnosi e
terapia, introducono tecniche innovative
e complementari, tipiche delle MNC
(2,3,4)
Molti pazienti cercano nelle MNC la
risposta ai loro problemi di salute,
per avere un approccio più
globale e condividere con il medico
le scelte per la tutela del proprio
benessere psicofisico oltre ad un
controllo della malattia enfatizzando
al massimo le capacità di autodifesa
dell’organismo umano (2,5,6).
Purtroppo il problema è molto
complesso, anche perché non
sono molti i professionisti, adeguatamente
qualificati e preparati, in grado
di rispondere a questa domanda di
salute.
Nel nostro paese è in corso
un grande equivoco che porta eminenti
studiosi ed associazioni scientifiche
qualificate a scrivere su quotidiani
(7) e partecipare a trasmissioni televisive
(36) confondendo l’improvvisazione
e la magia con le pratiche mediche,
che pur agendo con meccanismi che
sfuggono alla nostra razionalità,
apportano un effettivo benessere globale
ai pazienti. Mentre nel mondo la ricerca
scientifica si sta impegnando per
dare una risposta a queste domande
con importati ed attendibili ricerche,
su varie malattie come riniti allergiche,
asma, osteoartrosi, sindrome premestruale
(8,9,10,11), nel nostro paese si assiste
solo ad aggressioni ingiustificate
e strumentali. Occorre uno sforzo
per favorire il dialogo con chi rappresenta
la Medicina Convenzionale ed una ricerca
scientifica sempre più attenta
e credibile anche nel definire nuovi
criteri per capire i meccanismi di
azione e quantificare i risultati
delle MNC.
In Gran Bretagna, una commissione
per la Scienza e la Tecnologia, in
un recente rapporto alla Camera dei
Lord (12) ha descritto un notevole
incremento in questi ultimi anni dell’uso
delle terapie non convenzionali, stimando
che almeno il 40% dei medici generici
prescrive ed utilizza farmaci e tecniche
terapeutiche delle MNC.
In Olanda, un’intervista condotta
fra i medici generici dimostra che
oltre il 47% dei professionisti utilizza
regolarmente le MNC, ed oltre il 90%
degli stessi invia qualche volta i
propri pazienti da colleghi che utilizzano
la MNC (13).
In Israele le MNC, in particolare
la medicina omeopatica, stanno conoscendo
un notevole sviluppo e crescita, oltre
il 34.6% dei pazienti intervistati
utilizza regolarmente rimedi omeopatici
per la cura dei propri disturbi (14).
In Europa i dati disponibili indicano
che la percentuale dei pazienti che
utilizza le MNC oscilla dal 65% della
Germania, al 48% della Francia, al
35% del Belgio, al 30% della Svezia,
al 20% della Gran Bretagna (1). In
Giappone il 60% degli abitanti di
Tokio afferma di utilizzare le MNC,
mentre in Australia il 30% della popolazione
afferma di consultare regolarmente
professionisti di MNC (26).
In tutti questi Paesi, sia europei
che extraeuropei, la grande maggioranza
di coloro che utilizzano le MNC ricorrono
allo stesso modo anche alla Medicina
Convenzionale meglio definita come
Medicina Integrata (MI). Questo dato
deve essere tenuto in grande considerazione
alla luce delle recenti proposte di
integrazione diagnostica e terapeutica
(1,2,4).
I dati sull’uso delle MNC in
pediatria sono pochi.
Un pregevole articolo di K. Kemper
del Center for Holistic Pediatric
Education and Research Children Hospital
di Boston, spiega che l’uso
delle MNC in Pediatria negli USA è
comune ed in continuo aumento (15).
In Canada i dati sono pochi, uno studio
di Spigelblatt su un campione di circa
200 bambini dimostra che almeno l’11%
utilizza regolarmente le MNC e che
l’84% utilizza la medicina omeopatica
(16) .
Negli Stati Uniti l’uso delle
MNC dimostra un trend in continuo
aumento, e come in altri lavori di
ricerca, si dimostra che sono le famiglie
con più alto livello culturale
ad utilizzare questo tipo di terapie
(17, 18).
La diffusione tra i pazienti in età
pediatrica è di circa il 30%
( 18,19) e l’uso delle MNC tra
gli adolescenti aumenta fino al 75%
(19,20)
Anche tra i pazienti con malattie
gravi come artrite reumatoide, fibrosi
cistica, asma, la percentuale di persone
che si rivolge alle MNC è veramente
molto alta, tra il 30% ed il 70% (21,
22).
Armishaw J. del Dipartimento di Pediatria
dell’Università di Auckland
in Nuova Zelanda ha condotto uno studio
interessante e singolare. Ha studiato
la frequenza e l’uso delle MNC,
medicine complementari , ed il loro
impatto sui risultati clinici nei
bambini ospedalizzati per malattie
acute. La proporzione tra coloro che
venivano ricoverati dopo essere stati
trattati con MNC rispetto a coloro
che erano trattati con MC era del
39% contro il 59%.
Le conclusioni sono state che:
sebbene una parte notevole dei bambini
ospedalizzati con malattie acute aveva
ricevuto trattamenti di MNC, queste
terapie venivano aggiunte piuttosto
che sostituite alle cure convenzionali.
In sostanza queste terapie non hanno
dimostrato nessun effetto negativo
sulla prognosi dei bambini ricoverati
per malattie acute (23).
Di fronte ad un panorama così
vasto ed articolato i dati più
recenti disponibili per l’Italia
sono le stime derivanti dall’indagine
Multiscopo sulle “condizioni
di salute e ricorso ai servizi sanitari
1999-2000” condotta dall’ISTAT
(24), che ha modificato profondamente
i dati già disponibili in una
precedente indagine (25).
Con un campione di 70.000 individui,
l’indagine 1999-2000, ha dimostrato
che dal 1991 al 1999 è quasi
raddoppiata la quota di persone che
utilizzano i principali trattamenti
non convenzionali. Nel 1999 gli italiani
che hanno dichiarato di aver utilizzato
metodi di cura non convenzionali,
nei tre anni precedenti l’intervista,
sono circa 9 milioni, pari al 15,6%
della popolazione italiana.Tale incremento
è dovuto alla maggior diffusione
della omeopatia: il numero di persone
che vi hanno fatto ricorso è
più che triplicato passando
dal 2,5% all’8,2% (24).
In tutti i casi anche i lavori più
recenti (26, 30) non forniscono dati
precisi e particolari sulla diffusione
delle MNC in Pediatria.
Solo uno studio specifico, condotto
in Veneto da Fusco e coll. (27) fornisce
dati più attendibili in Pediatria.
Il 39% delle famiglie intervistate
utilizza le MNC contro il 61% che
non le utilizza. Di questi il 61,6%
utilizza regolarmente la medicina
omeopatica. I motivi per i quali sono
richiesti l’uso delle MNC sono
le patologie otorinolaringoiatriche,
25,5% e le malattie respiratorie 21,2%.
Come anche in altri studi, (24,25,26,28,29)i
genitori dei bambini che utilizzano
le MNC hanno un livello di istruzione
più elevato degli altri.
La mancanza di dati specifici per
la Pediatria e la notevole diffusione
di queste discipline nell’Italia
settentrionale, ha spinto la SMB Italia,
Scuola Superiore di Omeopatia e Bioterapie,
ad organizzare un’indagine epidemiologica
nelle tre sedi della Scuola : Milano,
Genova e Torino.
Metodi
L’obiettivo dello stato è
stato quello di valutare l’uso
delle MNC per la cura delle malattie
dei bambini nell’Italia del
nord ovest.
A questo scopo abbiamo coinvolto le
strutture didattiche della Società
Medica di Omeopatia e Bioterapie (SMB
Italia), nelle tre sedi di Milano,
Genova e Torino.
Attraverso i medici che frequentavano
queste scuole, ed altri esterni che
hanno contribuito, sono state coinvolte
diverse province delle tre Regioni:
Liguria (Imperia, Genova, La Spezia),
Piemonte (Torino, Alessandria, Novara,
Cuneo) Lombardia: (Milano, Brescia,
Como, Varese, Verbania).
Sono stati coinvolti 41 medici.
Di questi :
4 utilizzavano quotidianamente rimedi
omeopatici,
22 erano Pediatri di Base,
2 Ortodonzisti, 1 Veterinario,
12 Medici di Medicina Generale (uno
di questi lavora presso l’Azienda
Sanitaria Locale MI 1- Dipartimento
di Prevenzione N. 3 di Corsico). Questo
Medico ha distribuito casualmente
i questionari alle famiglie che si
recavano presso il locale ufficio
di Igiene.
Il questionario utilizzato conteneva
dodici domande ed era diviso in due
parti. La prima composta di domande
di carattere generale ed uguale per
tutti, mentre la seconda parte doveva
essere compilata solo da coloro che
utilizzavano, per la cura dei propri
figli, le MNC.
Ad ogni medico che ha partecipato
alla ricerca, sono state consegnate
da 50 a 100 questionari rigorosamente
anonimi, contenuti in una busta aperta,
che sono stati distribuiti casualmente
alle famiglie con figli che si presentavano
in studio il lunedì, il mercoledì
ed il venerdì
L’ordine di distribuzione è
sempre stato casuale, ad esempio lunedì
primo, terzo, quinto, ottavo paziente,
mercoledì secondo, terzo, quinto
e così via. In pratica è
stato chiesto di non seguire un ordine
logico, nella consegna del foglio,
ma assolutamente occasionale ed ogni
volta diverso.
Di solito, per evitare l’eccessiva
dispersione dei questionari, abbiamo
consigliato di chiedere alla famiglia
di compilarli in loco, valutando prima
la comprensione dell’insieme
delle domande. I genitori, in ogni
caso lo dovevano compilare lontano
dal medico, di solito nella sala d’attesa,
e lo restituivano in busta chiusa.
A questo punto, il medico doveva semplicemente
raccoglierli e senza aprire le buste
consegnarli al responsabile locale
della ricerca, il quale li doveva
poi dare al coordinatore.
Le buste, sono state raccolte e mescolate
in modo tale da non capire quale fosse
l’ambulatorio di provenienza,
quindi aperte, ed esaminate.
Risultati
L’esame ha coinvolto un campione
di circa 32.500 pazienti in età
pediatrica (da 0 a 14 anni), in pratica
i pazienti che sono mediamente seguiti
da questi 41 medici. Per il Veterinario
abbiamo calcolato il numero dei bambini
presenti nelle famiglie che hanno
risposto al questionario.
Sono stati distribuiti 3.750 questionari
coinvolgendo quindi l’11,5%
dei pazienti. Sono stati persi o annullati
693 (18,5%) questionari, mentre 3.057
(81,5%) erano validi ed esaminabili.
Di questi 1648 (53.9%) ha risposto
NO, cioè non utilizza la MNC
per a cura dei problemi di salute
dei propri figli, mentre 1409 (46.1%)
ha risposto SI (Tab.1).
La distribuzione del sesso, nei due
gruppi, non era statisticamente significativa.
Il 56% dei maschi ha risposto SI’
contro il 51,9% che ha risposto NO.
Il 43,3% delle femmine ha risposto
SI contro il 47,3 che ha risposto
NO. Nemmeno la distribuzione fra le
classi di età dei genitori
rivela differenze significative in
ordine alla scelta delle MNC.
Per la valutazione del livello culturale
delle persone incontrate si è
scelto un indicatore numerico variante
da 0 (analfabeta) a 5 (laureato).
Ovviamente il valore medio dell'indice
assume valori intermedi fra i valori
interi: si deve interpretare questo
valore come la tendenza più
o meno marcata ad una delle classi
individuate.
Se si considera il valore medio dell'indice
fra le due classi ( chi accetta e
chi rifiuta la MNC) si manifesta una
differenza statisticamente significativa
a favore degli accettanti la MNC sia
per i padri che per le madri: i valori
vanno per i padri da 3.45 (45%) a
3.60 (56%) e per le madri da 3.54
(46%) a 3.72 (63.1%) (Tab.2).
Quindi se si considerano solo coloro
che hanno un alto livello culturale
(diploma/laurea), la preferenza per
le MNC varia dal 56.0% dei padri al
63.1 % delle madri, in accordo con
la riconosciuta influenza che, almeno
nella nostra società, hanno
le madri sulla cura dei figli (Tab.3).
Marginalmente si osserva che esiste
una forte e ovvia correlazione positiva
fra la scolarità dei due genitori.
Sono così confermati ancora
una volta i dati ISTAT (24,25, 26,27).
Raggruppando per gruppi d’età
i bambini, si osserva che le MNC sono
utilizzate con più frequenza
nelle fasce di età che corrispondono
all’ingresso in comunità
del bambino, Asilo Nido da 0 a 2 anni
(31%) e Scuola Materna da 3 a 5 anni
(31%),In pratica il 62% dei bambini
che entrano in comunità utilizzano
le MNC. Le percentuali si riducono
al 26% per i bambini che frequentano
la scuola elementare da 6 a 10 anni,
ed all’11% per quelli che frequentano
le scuole medie dagli 11 ai 14 anni
(Tab.4). Questi dati corrispondono
all’ultima indagine multiscopo
dell’ISTAT (24).
Tra queste discipline la più
utilizzata per questi bambini è
la Medicina Omeopatica 72%, seguita
a grande distanza dalla fitoterapia
17%, dall’Agopuntura 5%, dalla
Medicina Antroposofica 2%, dalla Chiropratica
2%, Medicina Orientale ed Osteopatia,
entrambe all’1% (Tab.5).
Le malattie per le quali sono state
usate con più frequenza le
MNC sono le patologie di interesse
ORL 33%, le allergie 12%, malattie
dermatologiche 10%, disturbi del sonno
9%, malattie polmonari 8%, malattie
gastroenteriche 7%, disturbi dell’alimentazione
4% (Tab.6).
Il ricorso al medico che utilizza
anche le MNC avviene di solito su
consigli o del Medico 39% o per scelta
personale 32%, su consiglio del farmacista
12%. Più contenuto pare essere
il ruolo svolto da parenti ed amici
10%, libri e riviste 6% (Tab.7).
La prescrizione dei rimedi di MNC
per la maggior parte dei casi, il
60% è fatta dal Pediatra, il
18% dal Farmacista, il 9% è
autoprecrizione, la restante parte
viene divisa tra consigli dell’Erborista,
di riviste e di altre figure professionali.
(Tab.8)
Per la valutazione dei risultati vediamo
che sono stati discreti per il 46%
dei pazienti, per il 44% sono stati
ottimi, mentre per il 10 % sono stati
nulli non hanno risposto. In definitiva
il 90% delle famiglie ha espresso
una valutazione positiva (Tab.9).
I dati dell’indagine ISTAT esprimono
un giudizio positivo da parte del
39,8% dei pazienti, quindi molto vicino
al nostro 44% (24).
Il costo della terapia è stato
giudicato medio dal 49% dei genitori,
alto dal 40%.
La qualità della vita del bambino
è considerata migliorata in
modo discreto per il 57%, in modo
evidente per il 30% dei genitori intervistati,
per nulla o non rispondono il 13%.
Globalmente l’87% dei genitori
dei nostri piccoli pazienti si è
dimostrato soddisfatto (Tab.10).
Il 47% dei pazienti ha dichiarato
che a volte utilizza sia i rimedi
della MNC che farmaci tradizionali,
mentre il 21% utilizza regolarmente
i due tipi di prodotti terapeutici.
Il 27% utilizza solo rimedi della
MNC (Tab.11).
I farmaci, che il Medico prescrive,
o che il paziente utilizza, sono da
due a cinque per il 59% dei casi,
mentre per il 25% il farmaco prescritto
è unico e per il 5% i farmaci
prescritti superano i cinque, il 11%
dei pazienti intervistati non ha risposto
(Tab.12). Dal questionario emerge
inequivocabilmente che il 68% dei
pazienti usa entrambe le medicine,
ricercando quindi un’integrazione
tra le varie discipline, secondo le
proprie necessità, mentre il
27% utilizza esclusivamente la MNC.
Anche in questo caso la sovrapponibilità
dei dati, pubblicati nei precedenti
resoconti (31,32,33,34) tra Regione
Piemonte e Regione Liguria e Regione
Lombardia, deve far riflettere sull'opportunità
di studiare i rapporti tra l’utilizzo
dei diversi tipi di farmaci e le reali
possibilità di integrazione
e non di antagonismo tra la Medicina
Convenzionale e la la MNC. Non quindi
“una alternativa scadente alla
medicina tradizionale che sostituendosi
alle terapie di dimostrata efficacia,
sottrae molte persone affette da tumori
curabili, tempo prezioso e possibilità
di sopravvivere” come dice la
relazione Calabresi, per gli studi
sulla terapia Di Bella, (dove comunque
non vengono utilizzate le MNC), citata
da E. Salvidio (35), ma una integrazione
reale valida e costruttiva.
Allo scopo di valutare sinteticamente
i rapporti intercorrenti fra lo stato
patologico affrontato e gli esiti
della terapia, si è costruito
un altro indice costituito dal semplice
conteggio del numero di patologie
incontrate sullo stesso individuo.
Questo indice non testimonia della
gravità della patologia bensì
dell'estensione dei sistemi coinvolti
(malattie ORL, polmonari, allergiche,
intestinali, etc).
L'elemento più evidente (e
che testimonia di un approccio olistico
al piccolo malato) è l'incremento
del grado di qualità di vita
con crescere del numero di patologie:
oltre 87% di casi con 3 o più
patologie considera, se pure a diverso
livello, positivo il risultato terapeutico
e nel 30% di questi casi il giudizio
è ottimo.
Anche a livello delle singole patologie
la valutazione dell’esito espressa
ovviamente dai genitori, mostra risultati
meritevoli di riflessione: infatti,
nella generale soddisfazione, i giudizi
di esito insoddisfacente vanno da
un minimo del2% per le malattie dermatologiche
ad un massimo dell’8% per le
patologie polmonari, con una media
del 4% per le malattie ORL, allergiche
ed i disturbi del sonno.Le valutazioni
fortemente positive si riscontrano
nelle malattie dermatologiche 56%,
nelle allergie 51% e nei disturbi
dell’alimentazione 51%.
Il confronto fra Esito e Qualità
della vita del bambino conferma l’attesa
stretta positività.
Molto importante e di delicata interpretazione
è il risultato della tavola
di contingenza tra le variabili Esito
e Numero dei rimedi utilizzati: un
solo rimedio porta più frequentemente
a scarsi risultati. Confrontando l’uso
di un solo rimedio con i risultati
nulli, si ottiene che l’11%
dei genitori ha dichiarato che i risultati
ottenuti erano nulli, mentre per il
56,7% erano discreti. I risultati
ottimi nel 52,7% dei casi corrispondono
all’uso da 2 a 5 rimedi, mentre
il 32,1%% con l’uso di un singolo
rimedio. Utilizzando da 2 a 5 farmaci
i risultati nulli scendono a 5,6%
(Tab. 13).
Discussione
L’esame dei dati dimostra l’omogeneità
del campione sia rispetto al sesso
sia all’età dei bambini
sia dei genitori. Il fatto che solo
il 10% dei medici coinvolti nell’indagine
utilizza anche le MNC nella pratica
quotidiana, che il restante 90% non
le utilizza, la libertà e la
segretezza delle risposte garantisce
la significatività del campione.
L’indagine è rivolta
ad una zona d’Italia dove l’uso
delle MNC è molto alto (24),
e l’apparente difformità
verso l’indagine ISTAT è
corretta se questi dati sono riportati
su tutto il territorio nazionale,
tenuto conto dello scarso utilizzo
delle MNC nell’Italia Meridionale.
L’alto livello di scolarità
dei genitori corrisponde ad una preferenza
per le MNC. Questo dato è confermato
in tutte le indagini svolte sia in
Italia sia all’estero (15,16,17,19,24,25,26,27,30).
La disciplina più usata è
l’Omeopatia, seguita dalla Fitoterapia.
Le altre discipline terapeutiche seguono
con percentuali notevolmente più
basse. Sicuramente l’impostazione
di derivazione dalla cultura medica
occidentale influenza queste scelte,
come riconosciuto in una lettera del
Presidente della CEI Mons. Camillo
Card. Ruini (36), mentre la diversa
impostazione filosofica delle altre
discipline può agire da deterrente.
La frequenza di utilizzo delle MNC
è massima nei due gruppi di
età fra 0 e 2 anni e fra 3
e 5 anni. Oltre a confermare dati
già noti (24, 27), dimostra
definitivamente che quando il bambino
entra in comunità inizia ad
ammalarsi, e che la Medicina Convenzionale
non risponde adeguatamente alle richieste
dei genitori. Questo è il motivo
per il quale si ha una così
notevole richiesta di MNC, il 62%,
e perché i genitori cercano
di migliorare la qualità di
vita del bambino e ridurre la sua
assunzione di farmaci. Sicuramente
un bambino in buona salute significa
un notevole risparmio economico sia
come spesa farmacologica sia come
risparmio di giornate di lavoro perse
dal genitore.
Il processo decisionale che porta
un genitore a rivolgersi al medico
che utilizza anche la MNC, matura
autonomamente nella famiglia del bambino,
pur con qualche differenza nelle tre
regioni. In definitiva comunque, è
dimostrata la notevole maturità
delle famiglie italiane che utilizzano
le MNC.
L’alta percentuale dei risultati
positivi appare influenzata sia dalle
scelte personali sia dalla professionalità
e dalla preparazione dei prescrittori,
oltre che la validità delle
tecniche terapeutiche utilizzate.
L’autoprescrizione è
a livelli molto bassi, questo dato
differisce da altre ricerche (24)
ma per somministrare un farmaco al
bambino, i genitori si rivolgono sempre
al Pediatra.
La qualità di vita del bambino
è globalmente migliorata per
l’87% dei casi esaminati: questo
risulta tanto più verificato
quanto più è regolare
e costante l’uso delle MNC (58.6%)
dei pazienti.
L'osservazione che l’efficacia
delle MNC aumenta con il crescere
del loro utilizzo sembra dare una
prima conferma del principio, presente
in tutte queste tecniche terapeutiche,
dell'accrescimento della capacità
di reazione dell’organismo umano
malato se le terapie usate non sono
soppressive.
Il confronto tra la variabile Esito
ed il numero dei rimedi utilizzati,
ripropone una delicata discussione
sulla scarsità di risultati
legata all’uso del rimedio unico
che non affrontiamo in questa sede.
Infine, piace osservare con soddisfazione
che se circa il 68% dei genitori dichiara
di usare indifferentemente rimedi
della MC e della MNC, significa che
le preclusioni frapposte ad un incontro
fra i vari modi di prendersi cura
del paziente possono e devono essere
superate.
Conclusioni
Questa ricerca epidemiologica, anche
se si è svolta in una parte
del nostro paese dove le MNC sono
molto diffuse, ha dimostrato che esiste
una richiesta diffusa e pressante
di approcci terapeutici diversi, efficaci,
anche se non convenzionali.
Tutti i medici dovrebbero avere delle
nozioni generali sulle MNC, capire
quali sono le loro possibilità
ed i limiti e discuterne con i propri
pazienti. Le barriere ideologiche,
gli steccati, i preconcetti sono già
stati superati da chi ha la necessità
di migliorare il proprio stato di
salute, rivolgendosi di volta in volta
a chi è in grado di rispondere
alle proprie istanze. E’ dovere
del medico acquisire il linguaggio
del dialogo. D’altra parte è
importante che coloro che utilizzano
le MNC siano critici verso il proprio
operato e sempre pronti a metterlo
in discussione.
Solo attraverso il confronto, la Medicina
che è Una, può progredire
verso la tutela della salute del paziente
Purtroppo il problema della qualificazione
degli operatori sanitari è
ancora evidente in tutta Europa (4).
In mancanza di una legislazione adeguata
le Scuole a gestione privata, come
la SMB Italia, svolgono questo ruolo,
ma non tutte hanno i requisiti e le
capacità di farlo. In Gran
Bretagna e negli Stati Uniti d’America
si sta diffondendo sempre di più
l’uso dell’apprendimento
a distanza attraverso la Rete (4,37)
per sopperire a questa carenza.
Il Consortium of Academic Health Centers
for Integrative Medicine ha programmato
una serie di corsi utilizzando questa
metodica di apprendimento.
In Italia il For.Com., Consorzio Interuniversitario
per la Comunicazione, nel suo Dipartimento
Sanità ha organizzato Corsi
di Perfezionamento per Medici e Farmacisti
utilizzando la metodica dell’insegnamento
a distanza.
Ci auguriamo che finalmente nella
nuova Legislatura una legge adeguata
organizzi le MNC, per rispondere alle
domande di salute e di libertà
di scelta terapeutica sempre più
pressanti, dei cittadini italiani.
Il nostro lavoro vuole essere un contributo
a questo lungo e difficile percorso.
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