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UNA RAFFINATA SARTORIA DI ABITI FIRMATI

La semeiotica medica allopatica e� stata per medici della mia generazione, ma soprattutto per quelle precedenti (anni di laurea dal 1950 al 1975), la vera piattaforma su cui costruire un medico vero. Si poteva effettuare una diagnosi differenziale in patologia medica se non si fosse conosciuta bene la semeiotica? Impossibile. Miei maestri come Ottaviani, Bufano, D�Ambrosio insistevano giustamente sugli aspetti semeiologici: i segni ed i sintomi del malato, tutti quei segnali fisici e psichici non verbali di una patologia. Ne� il bravo e motivato medico si poteva fermare all�occhio clinico dell�ispezione, ma palpava, percuoteva, ascoltava�. Questi gesti antichi che sanno di vera medicina sono oggi alquanto desueti. Gli esami di laboratorio ed ematochimici la fanno da padroni. Accertamenti sempre piu� specialistici e costosi indagano ogni singola parte del nostro corpo. Ne� tale strumentistica d�indagine va certamente demonizzata. Sarebbe anacronistico e stupido. Ne� il mio vuol essere un ritorno romantico al vecchio modo di far medicina. Ogni epoca ha i suoi tempi e le sue regole. Tuttavia la medicina allopatica, pur all�avanguardia in tutti i campi della diagnostica, resta oggi una pratica medica senz�anima. Si visita sempre meno, si parla sempre meno. Il paziente e� un numero, un cognome come tanti altri, un caso clinico. Dall�altra parte della barricata il malato si sente solo indagato da paurose macchine. Non crede piu�, nella maggior parte dei casi, nel proprio medico, richiede le analisi da solo, si aggiorna su enciclopedie e settimanali, da solo si cura. L�incontro con un medico omeopata lo riconcilia con la vera medicina. Per la prima volta ha di fronte un sanitario che si interessa a lui e gli chiede le cose piu� strane. Un medico che indaga sui suoi sentimenti, sui desideri e sulle avversioni. Perche� fa tutte queste bizzarre domande? Perche� la semeiotica e� la base principale della disciplina omeopatica. La semeiotica omeopatica e� la tecnica umana piu� raffinata al mondo. Il paziente viene visto e vissuto dal terapeuta nella sua interezza psicofisica. L�interrogatorio omeopatico e� veramente unico nel suo genere. L�arte di indagare, ascoltare, guardare in fondo agli occhi il paziente ci richiama alla mente i grandi medici del passato. A che cosa servono tutte quelle domande? Servono a trovare il �simillimum� farmacologico che restituisce lo stato di salute. Samuel Hanheman dai proving farmacologici ne aveva ricavato una materia medica: il simile che a forti dosi e� capace di provocare tutti quei sintomi e segni mentali e fisici nel paziente, quello stesso simile, in dosi infinitesimali dinamizzate, e� in grado di guarire il medesimo quadro clinico. Hanheman si basava unicamente sulle espressioni sintomatiche, sulle sindromi. Si puo dire che Hanheman, oltre che grande chimico, e� stato veramente il pioniere della semeiotica in generale. Molti medici suoi contemporanei e successivi hanno avuto un attento spirito di osservazione. Mai nessuno pero� si e� spinto ad un�analisi cosi� dettagliata e rigorosa dei sintomi. Perche�? Perche� nessun medico, che non sia allo stesso tempo omeopata, puo� utilizzare tutti quei peculiari �sintomi e segni� senza avere la contropartita del medicamento che puo� provocare nell�uomo sano sintomi analoghi. I celebri �ritratti� di Francesco Guicciardini (1483-1540) nei venti libri della Storia d�Italia ci consentono di indagare l�animo umano con una dovizia di particolari pari ad un caso clinico omeopatico. Ma mentre il �particolare� Guicciardineo e� fine a se stesso e si identifica con il proprio utile od interesse, il �particolare omeopatico� arriva alla globalita� della persona, a quell�universale simillimum che varia da soggetto a soggetto.

Aldo Ercoli