A. C. QUEMOUN

Ricerche sul morbo

di Parkinson

Chi non conosce la qualità ed il rigore dei lavori farmacologici di Albert Que- moun, dirigente di un importante labo- ratorio omeopatico? Siamo onorati di poter pubblicare il punto sulle sue im- portanti ricerche. Riprendono del resto le ricerche che avevamo svolto presso il Laboratoire Dolisos con Joël Guillemain nel laboratorio del Professor Narcisse (Tours) sull’attivazione di diversi recet- tori stricnino sensibili con NUX VOMI- CA e IGNATIA.

DEFINIZIONE

Il morbo di Parkinson è un’affezione de- generativa della sostanza nera (locus ni- ger) che colpisce i neuroni dopaminer- gici il cui numero diminuisce.
Nel 1960, si è dimostrata una diminu- zione delle dopamina nello Striatum e nel Locus niger, con un’insufficienza della produzione di dopamina ed un au- mento dell’acetilcolina.
Nel 1961, si è dimostrato un deficit di dopamina compensabile in parte dalla somministrazione di L-dopa, precurso- re della dopamina, che, sotto l’azione della L-dopa decarbossilasi produce la dopamina. Quest’ultima non può esse-
re somministrata poiché non oltrepas- sa la barriera emato-meningea.
Nello Striatum, i neuroni dopaminergi- ci non esercitano più il loro effetto ini- bitore sui bersagli colinergici, per cui si devono utilizzare altri farmaci antico- linergici.
Cercheremo di spiegare l’utilizzo dei ri- medi omeopatici, la patogenesi ed la reazione dei pazienti sensibili.

TOSSICOLOGIA Manganese

Interessamento grave del Sistema Ner -
voso Centrale, accompagnato da nau- sea, vomito, edema della lingua, della faringe, delle labbra; paralisi progressi- va degli arti inferiori; difficoltà nell’e- locuzione, scialorrea abbondante. L’in- tossicazione inizia con disturbi alla deambulazione, con perdita di equili- brio quando i piedi sono congiunti e mancato coordinamento nella deambu- lazione. Nervosità, debolezza e tremori alle mani, disturbi intellettivi, balbuzie, monotonia della parola. L’espressione del viso è interrotta da un riso smoda - to e da pianto, presenza di lesioni cere-
brali analoghe a quelle del morbo di Parkison. L’autopsia dei pazienti colpi- ti da manganismo rileva la presenza di degenerazione dei nuclei grigi centrali, lesioni del cervelletto così come del mi- dollo spinale. Le lesioni sono nella mag- gior parte dei casi definitive ed impli- cano l’incapacità permanente di lavo- rare: “Il Parkison manganico” o man- ganismo.

Stagno

- tremori accompagnati da paralisi flac- cida, convulsioni
- debolezza generale. In omeopatia è il famoso “starnum” largamente utiliz- zato nel caso di tosse con astenia.

Vanadio

- tremori
- diminuzione dell’azione colinestera- sica con vertigini

Bismuto

- encefalopatia bismutica
- astenia, cefalea, disequilibrio nella deambulazione
- debolezza dell’attenzione, disturbi della memoria

- tremori, perturbazione della scrittura

Molibdeno

- alopecia, tremori
- movimenti non coordinati

Mercurio

- tremori, ipersalivazione, perdita di equilibrio, perdita di memoria, cam- biamento della scrittura (numerosi ex dentisti hanno un parkison)

Tellurio

- agitazione, tremori con alterazione dei riflessi, paralisi con sonnolenza, convul- sioni, necrosi del cervello (Carlton 1967).

Nickel

- gastroenterite, tremori, paralisi
- convulsioni, edema, debolezza mu- scolare
- disturbi della vista

Piombo

Largamente studiato nel saturaismo dovuto all’intossicazione da piom- bo: ridigità, H .T.A., atonia instesti- nale, costipazione, tremori c on le n- tezza intellettuale, il paziente no n è in grado di trovare le parole per esprimersi, rallentame nto fisico e psichico.

L Dopa

Gli effetti secondari a breve termine del- la L Dopa sono di ordine:
- digestivo
- ipotensione ortostatica
- disturbi del ritmo cardiaco
- posologia sempre più frequente
- acinesia dovuta ad una posologia troppo forte (modifica dell’assorbi- mento intestinale del farmaco)
- effetti psichici: confusione, allucina- zioni (diminuzione dell’effetto coline- sterasico della L Dopa endogena), in-
cubi, depressione, demenza.

Diversi

- Agonista della L Dopa: (Secale cornu- tum)
- pesticidi, erbicidi (soprattutto sulla spermatogenesi)
- acqua di pozzo contaminata
- il fumo rappresenterebbe un fattore di protezione dal morbo di Parkison (no- zione dei recettori nicotinici). I fuma- tori non sono mai affetti da morbo di Parkison.

Rimedi vegetali dei tremori

GELSENIUM
Soggetti tremanti, abbattuti, fisicamen- te e psichicamente emotivi, tremori e paralisi degli arti inferiori. Il soggetto non ha mai sete.

Altri rimedi vegetali della rigidità

Gli Strychnos: NUX VOMICA, IGNATIA. I curari.
Da non dimenticare la tossina tetanica e l’isoterapia del vaccino antitetanico che possono completare questi rimedi vegetali.

Altri rimedi vegetali con polarità

muscarinica

La MANDRAGORA è un'altra solanacea midriatica che contiene lo 0,40% di al- caloidi i cui principi attivi sono: ioscia- mina e scopolamina. E’ una BELLA- DONNA attenuata e raffreddata. Ciclotimico, iperestesico. Euforia alter- nata a depressione. Dolori che peggio- rano a riposo e migliorano invece con il movimento.
BELLADONNA, HYOSCYAMAUS NI- GER, DATURA STRAMONIUM, AGARI- CUS…

I RECETTORI MUSCARINICI

(lavori dell’INSERM, Ospedale Saint
Antoine: M.-N. Montagne, W. Rostene,
A.-C. Quemoun)
Questo studio è stato effettuato se- guendo una tecnica autoradiagrafica con QNB marcato al tritio e sostanze chimiche quali atropina, iosciamina, scopolamina ed estratti alcolici di Bel- ladonna, Jusquiame nero e Stramonium sui recettori muscarinici del cervello del ratto.

Scopo dello studio

Per determinare se diluizioni omeopa- tiche di una data sostanza sono in gra- do di fissarsi ad un recettore e di indurre in questo modo effetti farmacologici e/ fisiologici, abbiamo scelto come mo- dello il recettore colinergico di tipo mu- scarinico.
Abbiamo testato la capacità di diverse so- stanza radioattive (atropina di base, sol- fato di atropina, BELLADONNA, HYO- SCYAMUS NIGER, DATURA STRAMO- NIUM, L iosciamina) di spostare dal suo sito di legame un antagonista del recet- tore muscarinico: il Quinuclidinil Benzi- lato (QNB) reso radioattivo dal tritio. Questi studi che sono già stati analiz- zati in un articolo precedente, sono sta- ti realizzati sull’animale normale e sul- l’animale sensibilizzato per permettere di evidenziare una possibile sensibiliz- zazione dei sistemi colinergici da parte di una larghissima gamma di dosi di queste sostanze.

Materiale e metodi

Per questo studio sono stati utilizzati 80 ratti Wistar (250-300 g).
Gli animali sono stati sacrificati per de- capitazione, i loro cervelli sono stati prelevati e sciacquati con siero fisiolo- gico e congelati su carbonghiaccio. Sono stati realizzati tagli da 20 mm con criostat e mantenuti a – 20°C fino al mo- mento dell’incubazione con 3H*-QNB.
I tagli sono stati effettuati a livello del-

lo striato (nucleo caudato o putamen) del cervello del ratto. In effetti questa regione è molto ricca di recettori coli- nergici di tipo muscarinico e corrispon- de ai nuclei grigi della base, implicati nel comportamento motorio nell’uomo. I tagli sono stati realizzati in base all’a- tlante di G. Paxinos & Ch. Watson (“The Rat Brain”, Academic Press, New York), a partire dalle coordinate Interaureali
0,2 mm, Bregma 1,2, fino alle coordi- nate Interaureali 8,7 mm e Bregma 0,3 mm. Questo per avere una buona omo- geneità di superficie dello striato tra i tagli, tanto da poter limitare le varia- zioni dovute alle differenze regionali in termini di estensione dello striato.

Riassunto della sperimentazione

Non ho la pretesa di esporre in questa sede l’intero studio, poiché corrisponde a 30 mesi di lavoro all’INSERM U50 di Saint-Antoine e a qualche centinaio di pagine di documentazione e di risultati. Cercherò di riassumere solo le fasi prin- cipali del lavoro così come i risultati es- senziali:
• Abbiamo saturato i recettori musca- rinici dello striato del ratto con QNBH3*, poi abbiamo fatto agire le sostanze parasimpatolitiche come l’a- tropina di base, il solfato di atropina così come il suo racemico: ioscamina. Abbiamo utilizzato un gradiente di que- ste diluizioni da 1/10 poi 1/100, poi
1/1.000, poi 1/10.000, poi 1/100.000, poi 1/1.000.000, poi 1/10.000.000. poi
1/100.000.000, poi 1/1.000.000.000, poi
1/10.000.000.000 e così via, che abbia- mo espresso con il linguaggio dei ricer- catori dell’INSERM, per non disturbar - li, tuttavia di comune accordo, dopo ogni diluizione abbiamo “dinamizzato”
100 volte come minimo ogni agitazio- ne verticale dopo ogni diluizione, e pos- siamo quindi parlare da 1 DH, 2 DH, 3
DH, 4 DH, 30 DH ….

Prime conclusioni

All’inizio, a quelle che si chiamano bas- se diluizioni, il tasso di sostituzione del QMBH* con l’atropina è stato propor- zionale alla sua concentrazione: più l’a- tropina è concentrata, più è attiva.
- La iosciamina è molto più attiva del suo racemico: l’atropina.
- La BELLADONNA è meno attivo all’i- nizio a basse diluizioni, ma più attiva a partire da 12 CH.
- La HYOSCYAMUS NIGER è più attiva dell’atropina nel caso delle alte dilui- zioni, ma meno attiva della BELLA- DONNA; lo stesso dicasi per la “DA- TURA STRAMONIUM”.
Da notare che queste tre solanacee con- tengono atropina, iosciamina così co- me scopolamina.
La valutazione dell’inizio del QNBH* è stata effettuata con due metodi: una au- toradiografia visualizzata in microsco- pia elettronica ed una seconda per con- teggio con un contatore “L.K.B.” per de- terminare il tasso di spostamento del QNBH*.
• Se si sensibilizzano i ratti sommini- strando loro con l’alimentazione e con l’acqua tutti i giorni una goccia di TM di BELLADONNA, i ratti diventano sensibili a più diluizioni e a diluizio- ni più alte.
Abbiamo anche sensibilizzato un altro gruppo di ratti somministrando loro con l’alimentazione tutti i giorni BELLA- DONNA 4 CH.
Lavori identici sono stati effettuati con un’alimentazione ricca di atropina a
4CH e a 15CH per un mese. Conclusioni dello studio
1. A basse diluizioni, l’effetto è farmacolo- gico: più la concentrazione del prodot- to è importante, più il principio è attivo.
- La iosciamina è molto più efficace del suo racemico: l’atropina.
2. Ad alte diluizioni: il prodotto agisce solo a date diluizioni. Ci sono dei “bu- chi di inattivazione”, la 12Ch sembra essere farmacologicamente più attiva rispetto ad una 9Ch in questo model- lo. Per gli omeopati, è necessario sce- gliere il rimedio corretto, ma anche la diluizione corretta.
3. BELLADONNA, STRAMONIUM e HYOSCYAMUS NIGER: agiscono bene sui recettori muscarinici del cervello.
4. Nel caso del morbo di Parkison, i re- cettori muscarinici risultano molti- plicati mentre i recettori dopaminer- gici risultati ridotti.
La L Dopa potrà essere associata con successo con BELLADONNA, HYO- SCYAMUS, STRAMONIUM in dilui- zione omeopatica. Agiscono diretta- mente su questi recettori. E’ necessa- rio raccogliere i segni di tipo “mu- scarinico” e anche i segni psichici quali: allucinazioni, delirio di tipo atropinico…
5. Se i ratti sono stati precedentemente sensibilizzati all’atropina, la Bella- donna (in TM o a 4 CH), i recettori so- no più sensibili a diverse diluizioni e anche molto più alte (15 CH).
6. La similitudine sia patogenetica sia tossicologica ci permette di utilizza- re nel caso del morbo di Parkison sia rimedi per tremori quali “GELSE- MIUM, MERCURIUS, MANGANUM” sia rimedi per la rigidità quali “Stry- chnos, i PLUMBUM…”.
FARMACI UTILIZZATI IN OMEOPATIA Come regola generale, sarà possibile as- sociare rimedi omeopatici alla L Dopa.

Tremori

MANGANUM
Questo studio ci ricorda la tossicologia del Manganese e il “parkison manganico”. GELSEMIUM

“E’ il rimedio più tremante della Materia Medica aggravato dalle emozioni, le ap- prensioni”. Ai tremori si associano: i di- sturbi della motricità volontaria con de- bolezza diffusa a livello degli arti infe- riori e mancato coordinamento gestuale;
- assopimento, desiderio di essere soli, di rimanere in pace;
- il volto può essere più o meno fatto, con disturbi anche a livello di mimica;
- peggioramento con tempo umido.
E’ necessario ricordare che GELSEMIUM non ha sete (diffidare della disidrata- zione di un parkisoniano).
HYOSCYAMUS NIGER
Si ritrova in alcuni casi il delirio da ec- cessiva eccitazione con deficit psichico, esaurimento nervoso, logorrea, agita- zione, confusione, soprattutto nel caso delle persone anziane ed anziani affet- ti da morbo di Parkison e nel caso di pa- zienti sovraffaticati.
Tremori, soprassalti, tic e riso senza nes- suna motivazione, stridore di denti.
Si ritroverà spesso il riso durante il son- no e l’insonnia a causa di preoccupa- zioni reali o immaginarie, o eccessiva eccitazione gioiosa.
Eccitazione sessuale, si scopre e mette in mostra i suoi organi sessuali: si toc- ca. Vuole rimanere nudo.
Delirio furioso ed aggressivo, cerca di sfuggire dal letto.
In questo pazienti, è possibile ritrovare la tosse non appena si sdraiano, dopo aver mangiato, bevuto o parlato. L’HYOCYAMUS associa debolezza a vio- lenza, con una nota sessuale e deficit cerebrale.
AGARICUS
- acido ibotenico con azione atropinica
- tracce di muscarina
- bufotenina, simile alla serotonina (che si ritrova nel RANA BUFO)
- iosciamina
- tremori della lingua, contrattura, dete- rioramento intellettuale e neurologico
- tremori della testa che peggiorano du- rante il sonno e il mattino, che miglio- rano nel corso della giornata e la sera
- mancato coordinamento dei movi- menti con disturbi alla scrittura
- deambulazione incerta
- nei casi più gravi, il malato lascia ca- dere oggetti a terra
- urta il marciapiede
- fa fatica a salire le scale
- difficoltà a fissare l’attenzione su qualcosa
- peggioramento nel caso di lavoro mentale
- la parola diventa più difficile, il ma- lato fa fatica a farsi capire.
HALOPERIDOL analizzato in seguito
MERCURIUS SOLUBILIS
- tremori aggravati dallo sforzo, dalla fatica (e non più dall’emozione), pre- dominanza degli arti superiori, curva- ture dolorose con ridigità degli arti;
- lentezza nell’ideazione, difficoltà nel capire la domanda: il soggetto se la fa ripetere e chiede un tempo di latenza per la risposta; disturbi della memo- ria, ipersonnia diurna che contrasta con l’insonnia notturna (cifrato OPIUM);
- ipersalivazione (il soggetto sbava la notte sul cuscino)
- peggioramento con tempo umido e con temperature estreme
- peggioramento durante l’autunno.

Tremori ed astenia

AGARICUS
(già citato in precedenza)
ALUMINA
Si tratta dell’astenia psichica per eccel-
lenza, con depressione, rallentamento generale, lentezza di tutti le funzioni, esaurimento.
- aspetto generale disidratato, secco, sciupato, invecchiamento accelerato, con vertigini e deambulazione pertur- bata, incontinenza urinaria, paralisi oculomotrice;
- deambulazione lenta a piccoli passi, mancanza di coordinamento, tremori;
- indecisione, incertezza, esitazione an- che sulla propria identità;
- lentezza nel pensiero ed in qualsiasi at- tività, depressione, tristezza, lamenti;
- cosciente del proprio deficit, pensa di essere pazzo;
- parestesia degli arti inferiori;
- la pelle è secca, ha sete; eruzione sec- ca in inverno;
- costipazione atonica
CAUSTICUM
Negli emi-parkinsoniani destri, il tre- more subisce un’evoluzione progressi- va, peggiora la sera al calar della not- te; contratture degli arti inferiori ed agi- tazione continua alle gambe la notte. Spesso un rilassamento degli sfinteri urinari con incontinenza quando si tos- sisce o si ride.
COCCULUS
Con le vertigini e la nausea, peggiora- mento in seguito a movimento, mi- glioramento con il riposo ed al caldo. Paralisi e paresia, debolezza della nu- ca e mancanza di controllo degli arti inferiori.
Utilizzato anche nella sclerosi a placche.
HELODERMA (veleno di lucertola, ricco di serotonina e catecolamine); tremori, elocuzione perturbata. Il veleno provo- ca letargo, paralisi parziale del treno po- steriore nel caso del topo con abbassa- mento della temperatura corporea.

Abbassamento della vigilanza e paralisi. MANGANUM: in cui è possibile rivede- re una tossicologia che per alcuni po- trebbe corrispondere (Dr. Desmichelles) a sindromi flaccide, più che a soggetti contratturati.
PHYSOSTIGMA (fava di calabar) la cui presenza di eserina provoca una miosi ed uno spasmo oculare (IGNATIA, GEL- SEMIUM, CUPRUM, AGARICUS) e una tetania oculare, le bevande ed i bagni freddi, con disturbi dell’adattamento, strabismo, grande sensibilità rachidea, con avversione per l’acqua fredda: sin- drome da emi-parkison sinistra con ri- fiuto per le bevande fredde (mentre il CAUSTICUM corrispondeva al emi- parkison sinistro).
Debolezza muscolare con mancato coordinamento, parestesia e paralisi.
ZINCUM
Con agitazione degli arti inferiori (non dimenticare la presenza di Zn nella maggior parte dei veleni di serpente).

Rigidità ed istupidimento

BARITA CARBONICA
Che corrisponde ad un carbonico lento, ipotiroideo freddoloso, rallentato sia fi- sicamente sia psichicamente. Si tratta di un rallentamento completo, seguito da tremori sia per paura sia per debolezza della memoria e anche in seguito alla presenza di persone estranee. Si perde anche in luoghi che conosce perfetta- mente; vertigini ed insicurezza nella deambulazione; cefalea frontale per uno sforzo intellettivo minimo. Deam- bulazione a piccoli passi.
RANA BUFO
La bufotenina ha proprietà allucinoge- ne con una struttura simile alla seroto-
nina (dimetilserotonina con proprietà
allucinogene).
Si tratta di debolezza mentale con ses- sualità incontrollata. Può essere vio- lento e puerile al tempo stesso.
COCCULUS già esaminato in prece- denza.
CONIUM
Arteriosclerotico. Paralisi ascendente con vertigini rotatorie in seguito a mo- vimenti della testa con sensazione di freddo, impotenza.
DUBOISIA (ricca di tropano, iosciami- na, scopolamina) con segni oculari).
LATHYRUS (una sorta di cece che pro- voca un’intossicazione cronica): para- lisi degli arti inferiori, ascendente, co- me CONIUM; discendente, basti pensa- re a KALMIA LATIFOGLIA con le sue contratture muscolari, peggioramento con il freddo umido.

Incontinenza sfinterica.

MERCURIUS
Si tratta di un tremore accompagnato da nausea, vertigini, alito fetido con de- bolezza a livello di memoria, si dimen- tica le parole, non sa più contare, de- bole in matematica.
PLUMBUM
Assomiglia a BARITA CARB., ma con maggiori tremori, maggiore contrattu- ra, con dolori nevralgici, tendenza al- l’atrofia muscolare, soprattutto a livel- lo degli arti inferiori, costipazione fre- quente.
Spesso iperteso.
STRYCHNINUM e tutti i derivati delle Strychnos tra cui NUX VOMICA; la ri - gidità è accompagnata da contrazione muscolare e disturbi digestivi.
NUX VOMICA troverà molto spesso indi- cazione con gli inizi di tremori da L dopa.
STRYCHNINUM ARSENICOSUM rigidità
da Strychnos ed ansietà da arsenico.
CAUSTICUM
Nell’emi-parkinsoniano destro, il tre- more ha un’evoluzione progressiva. Peggioramento la sera, al calar della notte.
Contratture a livello degli arti inferiori, con agitazione continua delle gambe la notte (cfr. ZINCUM)
HALOPERIDOL
Spersonalizzazione e parkisonismo (in base alla definizione del Dottor Guer- monperez), perdita della mimica, rigi- dità, contrattura parkinsoniana; sudo- razione abbondante, calda, ma le estre- mità sono gelate; sensazione di trovar- si su una nuvola; ipersalivazione; alito cattivo; impotenza.

Memoria

BARYTA CARBONICA
- lentezza nella comprensione, nei mo- vimenti;
- tendenza a perdersi per strada, nel pro- prio appartamento;
- disorientamento nel tempo;
- soggetto freddoloso (come GRAPHI- TES), peggioramento con il freddo e la stagione fredda
PLUMBUM
- maggiore tremore, maggiore contrat- tura
- dolori nevralgici
- tendenza all’atrofia muscolare, so- prattutto a livello degli arti inferiori
- costipazione frequente
BARYTA CARB. e PLUMBUM sono spes- so considerati rimedi anche per la scle-

rosi e l’H.T.A.
SEPIA con la sua caratteristica depres- sione, indifferenza nei confronti dei propri congiunti ed entourage.
MERCURIUS SOLUBILIS AGARICUS
GELSEMIUM
OPIUM
- istupidimento, incoscienza;
- abbattimento durante la giornata, spesso eccitazione la sera, con miosi ca- ratteristica.

Allucinazioni

HYOSCYAMUS
- allucinazioni visive
- delirio accompagnato da agitazione
- tendenza esibizionista
- incubi
- risveglio brusco di soprassalto
- il malato diventa sospettoso, litigioso, confuso mentalmente
- questo rimedio fa pensare ad un au- mento dei recettori muscarinici come nel caso dello STRAMONIUM o della BELLADONNA
- peggioramento con il freddo
Lo STRAMONIUM è molto simile al HYOSCYAMUS, sia per la sua composi- zione sia per la sua patogenesi così co- me per la sua polarità sui recettori mu- scarinici.
- incubi
- terrori notturni
- allucinazioni terrificanti (di animali)
- peggioramento con l’oscurità e quan- do fissa una fonte luminosa
- quando è solo
- miglioramento durante il giorno e quando si sta con gli altri

La scelta delle diluizioni

E’ possibile seguire le regole classicamente
utilizzate da parte degli omeopati, quali
- problemi digestivi o effetti secondari ai farmaci allopatici: basse o medie di- luizioni
- disturbi neurologici con contratture e disturbi psichici: 9, 12, 15 CH
- sindrome depressiva, demenziale ed allucinazioni: da 15 a 30 CH
I tedeschi preferiscono mischiare alcu- ne diluizioni.
Alcuni preferiscono utilizzare diluizio- ni di Korsokow.
E’ necessario valutare al meglio il pa- ziente sensibile: più è sensibile più ri- sponderà ad alte diluizioni.

CONCLUSIONI

Nel caso del morbo di Parkison, più che mai, l’omeopata dovrà fare una buona dia- gnosi, utilizzare la L Dopa e qualsiasi al- tro farmaco che può migliorare la malat- tia, tenendo comunque conto del malato.
- dei suoi tremori
- della sua ridigità
- della sua tensione
- del suo morale
- delle sue allucinazioni
- dei segni minimi che fanno pensare ad un aumento dei recettori muscaricini
- degli effetti iatrogeni o delle malattie professionali
- dei disturbi psichici dei parkinsoniani La combinazione dei trattamenti classi- ci ed omeopatici è molto spesso auspi- cabile e benefica per il parkinsoniano.
IDROLOGIA MEDICA
Esempio particolare di Lamalou-les- Bains (cura termale per i parkinsonia- ni), anche nel caso di disturbi reumati- ci, neurologici, con interessamento del sistema nervoso centrale e periferico, sequele di paraplegia e di emiplegia, sin- dromi extra-piramidali, Morbo di Parki- son, mielopatia, sequele di poliomilie- te; algia post-zosteriana, nevralgie… La
formula dell’acqua è abbastanza elo- quente per essere segnalata:
Br, Ca, Mg, K, Li, Fe, Mn, Sr, S, Cd, Cu, Pb, Zn.